L'accusa di Fedez, che denuncia un tentativo di censura nei suoi confronti sul palco del Primo Maggio ad opera dei vertici Rai, ha scatenato la polemica nazionale. Sono intervenuti in migliaia, tra personaggi dello spettacolo, dirigenti e politici. Ma a quanto pare, non sembrerebbe esser stata la prima volta che la Radiotelevisione italiana avrebbe operato un tentativo di censura sull'espressione degli artisti sul palco del Primo Maggio. Anche Elio e Le Storie Tese, nel 1991, sul palco della festa dei lavoratori, si erano resi protagonisti di un episodio sorprendentemente simile. Tra le due occasioni storiche, una sola piccola e significante differenza, la presenza dei social media, cassa di risonanza e media alternativo ai canali della televisione pubblica. Uno strumento che permette ora a personalità popolari di comunicare senza mediazioni con il proprio pubblico.
Chiara Ferragni: «Sono fiera di quello che ha fatto Fedez, ha difeso le sue idee»
PRIMO MAGGIO 1991 - Era il concertone del Primo Maggio 1991, quando la trasmissione dell'esibizione della band degli Elii fu improvvisamente interrotta dall'intervento di Vincenzo Mollica. «Andreotti è stato giudicato dalla Corte inquisitoria per un caso di depistaggio, il caso è stato archiviato come altri 410 su 411», cantavano il gruppo sul palco della festa dei lavoratori. «Cerco di capire una cosa.
IL CASO FEDEZ - Il rapper, ha raccontato di aver dovuto sottoporre ad approvazione Rai il proprio discorso per il palco del Concertone, in cui parlava dapprima del bisogno di aiuti statali per i lavoratori dello spettacolo e poi della neccesità di approvazione parlamentare Ddl Zan, decreto divenuto strumento lotta all'omotransfobia. Questa seconda parte, però, non sarebbe stata approvata dalla Rai che avrebbe operato con quella che il rapper ha definito "censura". Un operazione smentita dalla stessa Rai.
Fedez, cos'è il Ddl Zan e perché non è stato ancora approvato
Fedez ha così pubblicato sulla sua pagina twitter un video in cui viene riportata la registrazione della telefonata in cui i dirigenti Rai avrebbero invitato il rapper ad edulcorare il contenuto del suo discorso. La frase incriminata sarebbe stata la citazione da parte del rapper delle gravi dichiarazioni di un consigliere leghista contro gli omosessuali «Se avessi un figlio gay, lo brucerei nel forno». Il discorso è stato poi presentato lo stesso da Fedez sul palco del Primo Maggio, con tanto di spiegazione del tentativo di censura. Un tentativo che, condiviso o no, sarebbe stato di fatto impossibile. Come togliere carta e penna a chi è già pronto a sfoderare schermo e tastiera.
La Rai smentisce la censura.
Ecco la telefonata intercorsa ieri sera dove la vice direttrice di Rai 3 Ilaria capitani insieme ai suoi collaboratori mi esortano ad “adeguarmi ad un SISTEMA” dicendo che sul palco non posso fare nomi e cognomi pic.twitter.com/gu14BxM3G6— Fedez (@Fedez) May 1, 2021