Fedez, i bambini ricoverati in pediatria gli regalano un cartellone: «Con affetto... Disumano!»

La scorsa settimana il rapper è stato operato per un raro tumore neuroendocrino al pancreas

Fedez, i bambini ricoverati in pediatria gli regalano un cartellone: «Con affetto... Disumano!»
Fedez, i bambini ricoverati in pediatria gli regalano un cartellone: «Con affetto... Disumano!»
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Lunedì 28 Marzo 2022, 18:47

Un piccolo gesto, che in un momento difficile come questo può significare tanto. Fedez ha pubblicato su Instagram le immagini di un cartellone che gli è stato regalato oggi, mentre si trova ancora ricoverato al San Raffaele di Milano. Il dono arriva direttamente dai piccoli pazienti dell'ospedale: «Noi bambini della pediatria ti siamo molto vicini in questo momento - si legge sul cartellone - e riconosciamo il bene che tu hai fatto per tutti noi. Con affetto... Disumano!». Il riferimento finale è al nome dell'ultimo album di Fedez.

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Fedez, cos'è il tumore neuroendocrino al pancreas

La scorsa settimana il rapper è stato operato per un raro tumore neuroendocrino al pancreas. Giampaolo Tortora, direttore del Comprehensive Cancer Center e responsabile del Molecular Tumor Board della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs di Roma, all'Adnkronos Salute ha spiegato: «I tumori neuroendocrini sono complessi e rari, ne fanno parte anche i tumori del pancreas (adenocarcinomi), ma sono una percentuale modesta (5%).

Sono però neoplasie completamente diverse per caratteristiche e andamento della malattia, per tipo di diffusione per le terapie. Entrambe hanno caratteri subdoli per cui sfuggono alla diagnosi, possono svilupparsi anche in organi diversi, ad esempio nei bronchi o all'appendice. I neuroendocrini hanno una sintomatologia vaga, si possono avere disturbi di rigetto e una perdita di peso improvvisa e immotivata. Solo alcuni esami possono svelarci però la loro presenza, ma sappiamo come contrastarli». 

«Conosco Massimo Falconi», il chirurgo nel team del San Raffaele che ha operato Fedez, «con cui ho lavorato a Verona prima di trasferirmi a Roma al Gemelli», aggiunge Tortora che sul caso clinico del cantante e produttore milanese non vuole però entrare. Ma sottolinea che «stiamo vedendo sempre più giovani colpiti da adenocarcinoma, ad esempio. Parlo di 28-30enni che prima non si vedevano assolutamente e questo inizia a preoccuparmi».

I tumori neuroendocrini «hanno come sede preferenziale il fegato - continua Tortora - L'esame che riesce a darci una prima diagnosi è la Tac, perché ci va vedere l'aspetto morfologico e può dirci se siamo di fronte ad un adenocarcinoma o a un Nets (dall'inglese Neuro-endocrine tumors). Questi ultimi sono molto vascolarizzati. Poi c'è anche la Pet con l'infusione di gallio, che ci permette di individuare una piccola neoplasia ancora in fase iniziale. La biopsia ci mette davanti la conferma, ma quello che va ricordato - puntualizza l'oncologo - è che chi ha un Nets può essere anche in ottime condizioni fisiche. Ecco il suo aspetto di tumore subdolo, mentre chi ha un adenocarcinoma al fegato è molto sofferente». Ci sono poi altri esami che posso illuminare le caratteristiche biologiche del tumore, ad esempio l'indice di proliferazione. «Da questo esame - conclude Tortora - si può ragionare sul trattamento, che può essere con un semplice analogo della somatostatina, per il contenimento della malattia, o trattamenti chemioterapici aggressivi. Da qualche anno c'è anche la terapia radiometabolica».

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