Fedez malato e operato, ora è al San Raffaele: i trascorsi, la malattia, le reazioni

La demielinizzazione è un processo patologico che si presenta in caso di lesioni della sostanza bianca, cioè la parte del cervello che contiene le fibre nervose

Il rapper e influencer Fedez
Il rapper e influencer Fedez
di L.Jatt.
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Mercoledì 23 Marzo 2022, 15:19 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 14:55

Fedez è stato operato oggi all’ospedale San Raffaele di Milano e per ora continuerà il suo ricovero ancora per alcuni giorni. Il rapper sulle sue storie di Instagram aveva annunciato che quella di oggi sarebbe stata una giornata importante per lui e aveva ringraziato «tutte le persone che mi hanno scritto in questi giorni, mandando tanta positività. Grazie a mia moglie (Chiara Ferragni n.d.r.) che è sempre al mio fianco giorno e notte - aveva scritto - grazie alla mia famiglia e ai miei amici che hanno fatto di tutto per tenere alto il morale. Grazie alle nostre due stelle che riescono a creare una magia senza neanche rendersene conto: darmi la forza di affrontare tutto questo». 

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La scorsa settimana Fedez, sempre su Instagram, aveva svelato di avere un «problema di salute» che «per fortuna è stato trovato con un grande tempismo.

Questo comporta un percorso importante. Quando ho scoperto quello che ho scoperto, leggere le storie di altre persone mi ha dato conforto - aveva detto il rapper commosso in un video - Mi sento di raccontare in futuro questa mia nuova avventura. Se questo mio racconto riesce a dare conforto anche solo ad una persona che non è circondata da tanti affetti come sono io, riesco a conferire un senso a questa parentesi della mia vita. Cosa che a tratti non riesco a dare», aveva spiegato. 

I FANS, GLI AMICI, LA LETTERA
Durante questi giorni di attesa e subito dopo l’annuncio della sua malattia, erano arrivati a Fedez gli auguri e i segnali di una grande vicinanza da parte non solo di quasi tutto il mondo dello spettacolo, non solo dei suoi amici più cari ma anche lettere di fan e le parole di conforto da parte del giornalista Vittorio Feltri che aveva scritto anche della sua malattia: «Caro Fedez, ho letto dei tuoi problemi di salute, ne sono dispiaciuto e spero si risolvano presto - scrive Feltri -. Sei un giovane di talento, hai una bella famiglia e comprendo il tuo stato d’animo di fronte alla malattia. Tutti siamo preoccupati della integrità del nostro corpo e tentiamo di tenerlo in forma per vivere sereni», scrive il giornalista, ricordando un’intervista che gli fece il rapper tempo fa e confessando che dopo quell’episodio ha seguito Fedez «con simpatia anche se condivido un decimo delle tue esternazioni. Io d’altronde ho molte opinioni ma non ne condivido neanche una, quindi non posso concordare con le tue. Ciò non mi impedisce di avere simpatia per te, per cui sento di confidarmi su un tema che ci accomuna. Quello della salute perduta». «Io ho 78 anni, non ho mai avuto disturbi. Ogni 24 mesi mi sottopongo ad esami di laboratorio - racconta Feltri - voglio controllare che tutto vada bene. I responsi sono sempre andati bene, polmoni perfetti nonostante fumi da secoli come una ciminiera, fegato in ordine benché trinchi qualche bicchiere, perfino il cervello - e il particolare è sorprendente - funziona a meraviglia. Ma l’ultima verifica con la tac, metodo di contrasto dalla testa ai piedi, mi ha riservato una sorpresa spiacevole. Referto: nodulo al petto, parte sinistra (la sinistra mi è sempre stata sulle palle). Per me la parola nodulo non significava niente. Non mi sono spaventato. Ma la mia chirurga, una bella ragazza, mi ha detto che bisognava approfondire. Va bene, approfondisci e non rompermi. Svolto l’accertamento con un ago, il medico, Paola Martinoni, emette la sentenza: cancro, bisogna intervenire col bisturi. Lei è una chirurga oltre che essere bona, e il primo di marzo mi trovo in sala operatoria, mezzo biotto, pieno di vergogna. Anestesia totale, quindi il risveglio. Nessun dolore. Mi riportano in camera sveglio ed entra nella stanza un cameriere che mi porge una coppa di champagne offerto dalla équipe medica».

 

«Uscito dalla clinica mi sono recato al giornale - prosegue Feltri - sedendo alla scrivania dove mi trovo pure in questo momento che ti scrivo. E ho lavorato come sempre senza confidare niente a nessuno. Non ne ho sentito il bisogno. Invece ora dico chiaramente a te e a tutti che ho il cancro, perché mai dovrei dichiararlo a bassa voce, in fin dei conti la mia non è una malattia venerea. Caro Fedez uno come te non ha peli sulla lingua e ha il diritto di esprimere i suoi timori e le sue ambasce. Ti prego, non farti intimidire dal morbo col quale hai iniziato una battaglia che potrai vincere con l’aiuto di Sanculo. Non deprimerti, i malanni fanno parte della natura che è nostra nemica, dobbiamo batterla con la volontà, una risorsa personale che non abbisogna della pietà di chi ci guarda con commiserazione per prevalere sulla sventura. Non sono capace di consolarti, caro Fedez, però ti segnalo che io del mio tumore me ne sbatto i coglioni. Brutta frase, ma vera. Finché starò al mondo litigherò con chiunque, perfino col cancro. Dammi retta, non piangere, fai a pugni con la sfiga, avrai ragione tu».

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LE DONAZIONI
Dopo aver annunciato la malattia ai suoi fan su Instagram, Fedez aveva anche avuto un pensiero per la guerra in Ucraina e aveva spiegato: «Tramite la mia Fondazione abbiamo acquistato un automezzo che può trasportare medicinali speciali per aiutare la popolazione ucraina. Questo automezzo verrà donato direttamente alla Croce Rossa che in questi giorni lo riceverà e sono sicuro che potrà farne buon uso». 

I TRASCORSI
Nelle ultime ore è riemersa una dichiarazione del 2019 di Fedez che farebbe ipotizzare la causa della sua patologia. In un’intervista rilasciata nel 2019, Fedez infatti aveva rivelato di essere affetto da demielinizzazione, un disturbo che può portare a diverse malattie, tra le quali la sclerosi multipla. «Devo stare sotto controllo perché è una sindrome radiologicamente verificata – aveva spiegato, ospite di una trasmissione tv -. La demielinizzazione è quella che avviene quando hai la sclerosi multipla. Questa cosa può essere, come no, che si tramuti in sclerosi».
Lo stesso cantante e influencer aveva raccontato come quella diagnosi fosse stata anche «il motivo per iniziare un percorso per migliorare e scegliere le mie battaglie. Ad oggi, se dovesse accadermi questa cosa, e significa che, in base a dove ti si accendono queste cicatrici, puoi perdere il dono della parola o l’uso della gamba, per dire, insomma, se dovesse succedermi una cosa del genere io ad oggi per cosa avrei combattuto? Mi sono reso conto - disse il rapper - che sono stato dietro a un sacco di cazzate, a un sacco di persone che probabilmente non se lo meritavano».

LA MALATTIA
La demielinizzazione è un processo patologico che si presenta in caso di lesioni della sostanza bianca, cioè la parte del cervello che contiene le fibre nervose, provocate da infarti, emorragie o tumori e soprattutto delle cosiddette malattie demielinizzanti. Tra queste la più tipica è la sclerosi multipla, una malattia cronica infiammatoria del sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale) che può determinare disabilità progressiva ed è causata da una risposta abnorme del sistema immunitario che provoca l’infiammazione e danneggia la mielina e i neuroni.
Come spiega il sito dell’Istituto superiore di sanità, la mielina è una guaina ricca di lipidi che avvolge gli assoni (ovvero i prolungamenti dei neuroni) e facilita la trasmissione degli impulsi nervosi. La perdita di mielina (demielinizzazione) e di neuroni (neurodegenerazione) compromette la trasmissione degli impulsi nervosi tra il cervello, il midollo spinale e il resto del corpo provocando i sintomi tipici della sclerosi multipla.
Nella maggior parte dei casi, la sclerosi multipla viene diagnosticata nella fascia di età 20-40 anni mentre i casi pediatrici riguardano il 3-5% delle diagnosi. I sintomi di questa malattia sono vari, a seconda dell’area del sistema nervoso centrale interessata, e si manifestano in maniera episodica e transitoria, differenti per gravità, frequenza e durata, ma che a lungo andare possono portare a conseguenze irreversibili.

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