Fedez, è guerra con il Codacons: «Sono perseguitato, non ne posso più». La replica: «Non ha capito nulla»

Fedez, è guerra con il Codacons: «Sono stufo di essere perseguitato». La replica: «Non ha capito nulla»
Fedez, è guerra con il Codacons: «Sono stufo di essere perseguitato». La replica: «Non ha capito nulla»
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Mercoledì 14 Luglio 2021, 14:51 - Ultimo aggiornamento: 15 Luglio, 10:57

Fedez contro Codacons, ennesimo capitolo. ​«Non ne posso più. Sono perseguitato dal Codacons» dice il rapper su Instagram, dopo aver ricevuto «l'ennesima raccomandata». L'associazione stavolta ha preso di mira la raccolta fondi che l'artista ha organizzato in favore dei lavoratori dello spettacolo. «Riescono a paragonare la nostra raccolta fondi, con cui abbiamo raccolto più di 5 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, alla raccolta fondi di Malika», dice Fedez. 

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«Fate schifo, sono stufo di essere perseguitato da voi. È incredibile che nessuno faccia niente per controllare voi.

So quello che fate, come lo fate. Sono stufo di essere perseguitato anche quando si fa del bene. Hanno il coraggio di rompere i co**ioni ad artisti che hanno raccolto milioni per aiutare i lavoratori dello spettacolo. Come è possibile succeda questo?», si chiede il rapper. E conclude: «Io ho 30 denunce, devo andare in tribunale 30 volte con questi str**zi che intasano i pubblici uffici».

 

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Durissima replica del Codacons a Fedez. L'associazione in una nota replica: «Ha nuovamente attaccato l'associazione dei consumatori ricorrendo ad insulti e violenza inaccettabili - scrive il Codacons - Evidentemente Fedez non ha letto la nostra istanza, e se l'ha letta non l'ha capita, dimostrando leggerezza e superficialità».

L'atto «presentato dalla nostra associazione e a cui il rapper fa riferimento è finalizzato proprio a tutelare le raccolte fondi come quella avviata da Fedez, e a garantire trasparenza e correttezza ai donatori circa la destinazione e l'utilizzo dei soldi raccolti. Una richiesta, come si legge nell'atto, che chiama in causa anche i recenti fatti di cronaca, come il caso di Malika che ha tenuto banco sulla stampa per giorni e ha minato la fiducia dei cittadini verso le iniziative di beneficenza, senza minimamente paragonare la raccolta di Fedez a quella della ragazza», prosegue l'associazione.

Entrando poi nel merito «delle accuse mosse dal rapper verso la nostra associazione, gli insulti, l'arroganza, le menzogne contenute nel suo video e la violenza dimostrata nei nostri confronti varranno a Fedez una nuova querela per diffamazione - annuncia il Codacons - che il rapper si sarebbe potuto evitare se solo avesse letto (e compreso) l'atto che gli è stato notificato. In favore dell'influencer stanziamo volentieri una piccola somma per pagare un giovane docente di italiano che, da oggi, manderemo a casa di Fedez quando dovrà leggere atti da noi scritti, per essere certi che li legga e li comprenda a fondo», conclude il Codacons.

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