Enzo Garinei, morto a 96 anni l'attore e doppiatore fratello di Pietro: una vita per il teatro

Romano, era fratello di Pietro Garinei

Enzo Garinei, morto a 96 anni l'attore e doppiatore: una vita per il teatro
Enzo Garinei, morto a 96 anni l'attore e doppiatore: una vita per il teatro
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Giovedì 25 Agosto 2022, 08:35 - Ultimo aggiornamento: 24 Febbraio, 04:35

Addio Enzo Garinei, uno dei giganti del cinema italiano e del teatro, doppiatore, fratello del commediografo e regista teatrale Pietro Garinei (della celebre ditta Garinei e Giovannini). Aveva 96 anni. Nella lunga carriera ha realizzato più di settanta film e ha calcato per cinquant'anni i teatri italiani, spesso nelle produzioni del fratello come Alleluia brava gente e Aggiungi un posto a tavola.

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Nato a Roma il 4 maggio 1926, ha esordito ha 20 anni circa in Signorinella seguito poi da Totò le Mokò; con il principe De Curtis ha girato moltissimi film come caratterista con la regia di Mario Mattioli, Mario Monicelli e Camillo Mastrocinque. Per il giovane attore, Totò è stato un grandissimo maestro, «da lui ho imparato tutti i tempi comici», raccontava.

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Alla carriera cinematografica e televisiva (era con Delia Scala e Gerry Scotti nella serie televisiva Io e la mamma ma anche qualche episodio di Don Matteo), Garinei ha sempre affiancato quella teatrale, in particolare nelle commedie musicali.

Solo due anni fa era ritornato in tournée con la nuova edizione di “Aggiungi un posto a tavola con Gianluca Guidi, interpretando dal vivo "la voce di Dio".

 

LA SUA STORIA - «Sono nato il 4 maggio 1926 in una piccola stradina del centro di Roma, a via delle Coppelle, tra via della Maddalena e via della Scrofa», racconta nella sua autobiografia appena pubblicata da Armando editore con il titolo tanto esplicativo «Io c'ero. Il protagonismo del caratterista» a cura di Laura De Luca. Sì perchè lui c'era, a teatro, al cinema, in tv, in oltre 100 film e innumerevoli spettacoli, al fianco di grandi attori come Gassman o Rascel, diretto da grandi registi come Zurlini, Zampa, Maselli, Mattoli, Castellano e Pipolo dall'esordio del 1949 accanto a Totò in Totò le Mokò. In teatro ha lavorato con Enriquez, Ronconi, Benno Besson, e ovviamente con il fratello Pietro Garinei e Giovannini partecipando a numerose commedie musicali. I suoi primi approcci con lo spettacolo risalgono agli anni della guerra, al teatro dell'Università dove conosce Ferzetti, Mastroianni, Masina. Si formò al Cut, centro universitario teatrale. Si cimenta con i «copioncini» che il fratello Pietro scrive - racconta lui - «per le dame di beneficienza» che poi si rappresentavano nei club. Ma la ditta del fratello, Garinei e Giovannini è anche l'avventura del Sistina mentre lui si disegna un suo autonomo percorso artistico. Sarà infatti dalla macchina da presa che gli verrà il maggiore successo. Dopo Totò le Mokò, venne Signorinella sempre con Totò che lo aveva visto a teatro. «Con Totò l'importante era chiamarlo sempre Principe», scrive nell'autobiografia. «Quanto alla televisione l'ho vista nascere, sono stato fra i suoi pionieri, mi è piaciuta subito». Qui poi iniziò con i caroselli, insieme a Virna Lisi che pubblicizzava il suo sorriso splendente.

L'AFFETTO - Poi via via da Scaramouche fino all'ultima apparizione in Don Matteo nel 2014. Nel 1997-1998 ha recitato, a fianco di Delia Scala e Gerry Scotti nella serie televisiva Io e la mamma. Nel 2008 e 2009 è stato fra i protagonisti di Facciamo l'amore, a fianco di Gianluca Guidi e Lorenza Mario e di Aggiungi un posto a tavola, sempre a fianco di Gianluca Guidi e con Marisa Laurito. Nella stagione teatrale 2017-2018 ed ancora nella stagione 2019-2020 è ritornato in tournée con la nuova edizione di Aggiungi un posto a tavola, interpretando dal vivo «la voce di Dio», ottenendo un tributo d'affetto da parte del pubblico. Fino al 2008 è stato anche, saltuariamente, doppiatore: il personaggio più noto da lui doppiato è probabilmente quello di George Jefferson (interpretato da Sherman Hemsley) della sitcom I Jefferson (1975-1985). Doppiò anche Stan Laurel in alcune comiche e film. Nel luglio 2009 ha vinto il riconoscimento speciale Leggio d'oro «Alberto Sordi». «Per tutti ho una grande nostalgia. Mi mancano anche le litigate, le cattiverie...E qualche volta mi dici: chissà che meraviglioso spettacolo continuano a fare, su in cielo. È il paradiso no?».

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