Musk, il secondo uomo più ricco del mondo: «Vendo tutto. Voglio contribuire a costruire città su Marte»

Musk, il secondo uomo più ricco del mondo: «Vendo tutto. Voglio contribuire a costruire città su Marte»
3 Minuti di Lettura
Martedì 8 Dicembre 2020, 09:09 - Ultimo aggiornamento: 11 Dicembre, 13:53

«Ho venduto la mia residenza principale a Los Angeles. Due mesi fa. Ora appartiene a un cinese. E ora stiamo vendendo le mie altre case. In effetti, non avrò quasi nessuna proprietà di grande valore oltre alle azioni della società. Ho bisogno di una casa solo quando ci sono i miei figli. In questo caso ne affitto una. Tutto quello che desidero possedere sono le azioni di Tesla e SpaceX. Se falliscono, anch' io personalmente fallisco. Penso che sia importante che l'umanità evolva in una civiltà spaziale, in una specie multi-planetaria. Ci vorranno enormi risorse per costruire una città su Marte. Voglio essere in grado di contribuire il più possibile». Lo dice il presidente di Tesla, Elon Musk in un'intervista pubbilcata su Repubblica sottolineando che questo è l'obiettivo della sua vita.

Elon Musk, il Re Mida: Tesla vale 600 miliardi, al mondo solo Jeff Bezos di Amazon è più ricco di lui

Zalando, l'ad Ritter annuncia le dimissioni. «Lascio spazio alla carriera di mia moglie»

«Sì.

E vorrei che fosse chiaro che faccio sul serio. Non si tratta di consumo personale. Magari c'è chi mi attacca e dice: »Ah, il signore ha un bel pò di roba. Un mucchio di case«. Ok, non le ho più». Nell'immediato l'obiettivo di Musk «è accelerare la diffusione dell'energia sostenibile. Non ci interessa restare separati dagli altri. Vogliamo concedere in licenza la tecnologia, per aiutare altre aziende a fare la cosa giusta. Ci sono circa due miliardi di automobili e camion sul pianeta. Vorremmo sostituire l'1% della flotta globale all'anno. Sarebbero circa 20 milioni di veicoli ogni anno E sulll'avvento dell'IA dice «massima cautela. Chi la utilizza, chi la controlla, lo fa nel migliore interesse dell'umanità? È importante esercitare una sorta di vigilanza sulla gestione dell'IA. Esistono garanti per le auto, il trasporto aereo, gli alimenti, i farmaci ecc. Analogamente dovremmo istituire organi di vigilanza che garantiscano che l'IA sia a servizio del bene comune».

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA