Divorzio e prendo il cane: ecco i nuovi "affetti stabili". Con il lockdown più 60% di separazioni

Divorzio e prendo il cane: ecco i nuovi "affetti stabili". Con il lockdown più 60% di separazioni
di Valeria Arnaldi
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Martedì 19 Gennaio 2021, 06:23 - Ultimo aggiornamento: 07:55

Forzati in casa dalle misure per il contenimento della pandemia e di conseguenza in molti casi “costretti” alla vita di coppia e a riscoprire la condivisione - non sempre facile - di spazi, tempi e necessità, ventiquattro ore su ventiquattro, o quasi. Il lockdown ha portato sotto iriflettori limiti e maschere di tante relazioni.E pure nuove abitudini di famiglia. Molti coniugi si sono separati. E molti, invece - o,chissà in taluni casi addirittura come “effetto” - hanno deciso di adottare un cane. A fare luce nelle vite di coppie e famiglie sono i numeri. L’Associazione nazionale divorzisti italiani ha registrato nel 2020 un aumento di separazioni del 60% rispettoal2019.La causa principale - il 40% dei casi - sarebbe stata l’infedeltà, anche virtuale. Nel 30% degli episodi, invece, le motivazioni sarebbero riconducibili a violenze familiari. Cifre diverse ma medesimo scenario per l’Associazione avvocati matrimonialisti italiani che, per il 2020, riscontra un aumento del 30% rispetto all’anno precedente nel numero delle richieste di separazioni, metà delle quali non consensuali. Su mille coppie, al Nord sono 450 le separazioni, al Centro 400,al Sud 200.

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LA CONVIVENZA FORZATA

«La pandemia ha creato un’emergenza familiare - dice l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente Ami - le violenze sono aumentate in modo esponenziale, all’incirca del70%.Esulando da questi casi, in generale la convivenza forzata, ha spesso portato alla noia.

Alcune coppie hanno sentito pure il peso di non avere uno spazio personale. Convivere,magari in quattro, in un appartamento di 70 metri quadri può essere molto complicato, specie con i figli che non vanno a scuola, le difficoltà economiche, il lavoro precario o la scoperta di un’infedeltà coniugale avvenuta trovando una chat con l’amante. Da qui il boom di separazioni. Non solo. Sono diecimila le coppie in attesa di giudizio provvisorio, costrette a convivere sotto lo stesso tetto». Al boomdiseparazionisi èaffiancato, nelmedesimoperiodo,quellodelle adozioni di cani e gatti. L’Ente Nazionale Protezione Animali, nel 2020, ha trovato casa a 8100 cani e 9500 gatti, con un rialzo di oltre il 15% rispetto al 2019. In alcune città, la crescita è stata perfino del 40%. A Monza e Perugia, lo scorso dicembre, i rifugi Enpa sono rimasti senza cani da adottare.

L’AFFIDO

«Il tema degli animali d’affezione viene spesso portato in tribunale con cause per l’affidamento di cani o gatti che per intensità sono pari a quelle per i figli -prosegueGassani, che ha appena pubblicato il libro “La guerra dei rossi. Racconti di famiglie e di violenze prima e durante ilCovid-19” (Diarkos) -Si trattadi benquattromilacause l’anno e vengono condotte con tanto di perizie su capacità di accudimento e spese di mantenimento, introducendo perfino il costo dello psicologo per il pet. Gli animali appartengono a tutti gli effetti alla struttura della famiglia. Sono consigliati nella pet therapy per contrastare tristezza, depressione e così via. Possono essere di grande aiuto». E conforto. «Dentro casa, i contrasti si accentuano - spiega Carla Rocchi, presidente Enpa - Vivere con un cane o un gatto permette di avere compagnia e affetto. Riequilibra lo stato d’animo. La pandemia ha interrotto la ritualità degli incontri, la socialità, ma abbiamo tutti un bisogno estremo di rapporti. Quello conglianimalièdepuratodaansie, specie da quelle per il Covid. Oggi, se incontriamo l’amore della nostra vita, appena uscito dalla metropolitana, comunque il pensiero della pandemia c’è: è inevitabile. Cane e gatto non sanno del coronavirus, non lo trasmettono, danno serenità». I pet in casa forse potrebbero fare perfino da “pacieri”. «Convivere con animali fa bene pure ai rapporti interpersonali - conclude Rocchi - In coppia o in famiglia poter uscire con un cane, specialmente in questo periodo, è un elemento di stabilizzazione». E, magari,può salvare la vita“a due”. 

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