Claudio Coccoluto, morto il re dei dj: aveva 59 anni, lottava contro un male incurabile

Claudio Coccoluto, morto il re dei dj: aveva 59 anni, lottava contro un male incurabile
Claudio Coccoluto, morto il re dei dj: aveva 59 anni, lottava contro un male incurabile
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Martedì 2 Marzo 2021, 09:14 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 05:33

Choc nel mondo della musica: è morto Claudio Coccoluto, 59 anni, dj di statura internazionale e protagonista dell’avanguardia in consolle da oltre quarant’anni. L’artista, originario di Gaeta, in provincia di Latina, si è spento martedì questa notte (2 marzo) alle 4.30 nella sua casa di Cassino, accanto alla moglie Paola e ai figli Gianmaria e Gaia. Da un anno lottava contro una malattia. Tanti i ricordi sui social in queste ore, da Marco Cappato ad Andrea Delogu. «In ogni mestiere ci sono quelli bravi, quelli molto bravi, e i fuoriclasse. Claudio era uno di questi. Felice di esserti stato amico, spero finalmente tu sia sereno». I funerali si svolgeranno domani nella Chiesa di Santa Maria in Montesanto a Roma, in piazza del Popolo, dedicata agli artisti.

«Ti voglio ricordare così.. Cocco amico mio, ci rivedremo in qualche club lassù, intanto testami i suoni e impianto come sai fare solo tu. Eri un signore della musica. Rip». Così su Instagram dj Ringo ricorda l'amico, postando una foto che li ritrae assieme ad altri amici abbracciati e sorridenti all'interno di un locale notturno. «Proprio quando parte Sanremo, la musica è finita. Addio amico», scrive su Twitter Andrea Vianello

«La tua musica ha segnato un'epoca. Ci mancherai, Claudio», si legge in un tweet dell'account ufficiale della As Roma.

«Ci farai ballare da lassù. E noi balleremo per te». Così Alessia Marcuzzi su Twitter. «Con Claudio Coccoluto scompare un protagonista della scena creativa italiana e internazionale che con le sue note e la sua musica all'avanguardia ha fatto ballare intere generazioni di ragazzi e ragazze. Un artista che amava la contaminazione delle arti. Mancherà a tutti noi». Lo dichiara in una nota il ministro della Cultura, Dario Franceschini. «Ciao Claudio. Sono incredula e dispiaciuta . Mi ricorderai sempre la tua musica e i tuoi colori, il divertimento di un'epoca che siamo fortunati ad avere vissuto», il tweet di Simona Ventura.

Così Linus su Instagram ricorda il suo amico dj.

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Tra i primi a volergli rendere omaggio il socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino (insieme avevano fondato il Goa, 25 anni di storia nella Capitale, unico club in Italia a finire nelle classifiche dei migliori al mondo): «Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me».

La carriera e Sanremo

Fu il primo artista europeo ad esibirsi nel Sound Factory Bar di New York. Una produzione mai scontata, sperimentando sonorità nuove della musica elettronica, che lui stesso definiva underground, per segnare uno stile tutto suo che miscelava i generi più disparati, dalla house di Chicago e Detroit fino ai ritmi latini, sempre con l'obiettivo di creare un feeling con il pubblico nei grandi party che lui guidava. Era ricercatissimo per i compleanni di personaggi noti, per serate organizzate da grandi aziende, ma anche per eventi musicali come gli Mtv Awards. Nel 2003 Pippo Baudo lo chiamò anche, primo dj italiano, nella giuria di qualità di Sanremo, dove poi tornerà per altre due volte per portare una voce diversa in un mondo apparentemente lontano dal suo.  «Che dolore... ciao grande Claudio», scrive su Twitter Paola Turci.

«Ciao Claudio, chiacchierare con te di musica è stato illuminante..sei stato fonte di ispirazione per me e per molti altri dj. Rip». Così il noto dj torinese Gabry Ponte su Instagram.

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Coccoluto, «Cocco» per gli amici e gli addetti ai lavori, esordisce nel ‘78 come speaker nell’emittente locale «Radio Andromeda», la sua prima interfaccia con il pubblico. Nel mondo del clubbing approda negli anni Ottanta, chiamato da Marco Trani, altra figura seminale apprezzata per il suo virtuosismo ai piatti, a sostituire Corrado Rizza.

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