Sanremo, Bonolis e la frecciata ad Amadeus: «Ora è più semplice, nessuna contro-programmazione»

Amadeus e Paolo Bonolis
Amadeus e Paolo Bonolis
di L.Jatt.
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Mercoledì 9 Febbraio 2022, 15:12 - Ultimo aggiornamento: 22 Febbraio, 04:18

Il successo di Amadeus, conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo, dopo gli osanna di stampa e critica ma soprattutto stando ai dati incontrovertibili degli ascolti delle cinque serate dell’edizione 2022, sembra comunque non bastare per sgombrare dal campo polemiche o velate (neanche troppo) frecciate nei confronti del suo exploit.

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La stoccata in radio


L’ultimo in ordine di tempo a cercare di sminuire in qualche modo il successo di “Ama" è stato Paolo Bonolis nel corso di una ospitata a “Facciamo finta che", programma radiofonico di R101 condotto da Maurizio Costanzo e Carlotta Quadri: 
«Che memoria ha dei suoi Sanremo?» chiedono a Bonolis e lui risponde: «Piacevolissimi. Erano Sanremo nei quali bisognava darci dentro per organizzarli, per creare qualcosa di veramente nuovo, spettacolare, perché avevamo contro tutto. Nel 2005 e nel 2009 avevamo contro la guerra civile perché tutti i programmi migliori di Mediaset erano accesi. Poi la cosa è cambiata, sono contento per loro perché la strada è più semplice, però bisogna impegnarsi meno ora a farlo. Ora non c’è proprio programmazione contro e quindi diventa un po’ più facile, per quanto poi la cosa devi farla bene, hanno saputo farla bene tutti, ci mancherebbe altro, però non c’è più quella tigna che ci vuole per trovare qualcosa che possa sconfiggere anche le velleità dell’avversario».
L’uscita di Bonolis da molti è stata considerata poco elegante, avendo soprattutto paragonato una tv del passato con budget totalmente differenti  con l’aggravante per le ultime due edizioni della presenza della pandemia. 

Le parole simili a "Oggi"

Parole simili, Bonolis le aveva pronunciate ancora prima del Festival, nel corso di un’intervista rilasciata al settimanale “Oggi”: «Quest’anno non me l’hanno proposto, l’ho già fatto due volte e altre mi ci hanno accostato.

Ma dal 2010 il Festival, per un gentlemen’s agreement con Mediaset, non ha una controprogrammazione, e allora giustamente la Rai non sente la necessità di investire cifre importanti per invitare ospiti sensazionali, tanti gli ascolti sono altissimi lo stesso.

Video

Così, il Festival resta un racconto molto italiano. Ma Sanremo meriterebbe di essere “eventizzato” con qualcosa che lo spettatore italiano non ha modo di vedere nell’arco di tutta la stagione televisiva. Checco Zalone - aveva detto - è una scelta formidabile, è un personaggio meraviglioso. Come pure Fiorello. Ma sono sempre il “nostro” prodotto. Portare Mike Tyson, Hugh Grant, Will Smith è costato parecchio, ma ha conferito a Sanremo la reale patina di evento».

L'endorsement di Sonia Bruganelli

Le parole di Paolo Bonolis seguono a ruota quelle di sua moglie, Sonia Bruganelli, che aveva pubblicato alcune stories sul suo profilo Instagram sottolineando come nell’edizione del Festival di Sanremo del 2005, suo marito avesse ottenuto un ottimo risultato. 
L’opinionista del Grande Fratello Vip 6 aveva evidenziato due passaggi di un articolo di Fanpage che non le era piaciuto particolarmente. Con il verde aveva sottolineato la frase: «La migliore partenza della gestione Amadeus», e aveva commentato: «Vero». Poi, sotto aveva aggiunto: «Bella serata di Sanremo ma…».
Quindi, nella story successiva aveva postato un altro passaggio dell’articolo, quello in cui si parlava di esordi passati andati particolarmente bene, tra cui proprio quello del marito. «Nel 2005 il Sanremo di Bonolis alla prima fa il 54.7%. Ma erano davvero altri tempi», si legge nell’articolo. Quindi la Bruganelli aveva tuonato: «Altri tempi? Forse perché sulle altre reti andava ancora in onda di tutto?».

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