Alina Kabaeva, la presunta amante di Putin riappare in pubblico a Mosca: nuovo look dopo la "fuga" in Svizzera

Parteciperà in tv alla Giornata della Vittoria il 9 maggio

Vladimir Putin con Alina Kabaeva
Vladimir Putin con Alina Kabaeva
di L.Jatt.
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Venerdì 22 Aprile 2022, 15:39 - Ultimo aggiornamento: 24 Aprile, 12:11

Dopo le voci che la volevano scomparsa da giorni, la presunta amante di Vladimir Putin è riapparsa con un “nuovo look”: in molti avevano ipotizzato che si nascondesse in un rifugio svizzero o in un bunker nucleare siberiano. La vincitrice della medaglia d’oro olimpica Alina Kabaeva, 38 anni, è stata infatti avvistata a una prova di ginnastica ritmica per ragazzi a Mosca. Le foto hanno suscitato il dubbio che la donna si sia rivolta allo stesso chirurgo estetico di Putin tra cure di botox e filler.

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Alina Kabaeva, riappare in pubblico a Mosca

Russian Cosmopolitan ha detto: «Qualcosa è davvero cambiato nella faccia di Kabae».

Evitando di collegarla a Putin, l'ha etichettata come la donna ritenuta la first lady non ufficiale della Russia: «Alina Kabaeva è una delle donne più misteriose e segrete del nostro Paese. La ginnasta non appare quasi mai in pubblico, non compare sui social network e non è possibile vederla accidentalmente per strada o nei centri commerciali».

L'apparizione


Una apparizione pubblica televisiva di Kabaeva sarebbe però prevista per la vigilia della commemorazione della Giornata della Vittoria del 9 maggio in Russia, che segna la fine della seconda guerra mondiale. Questo è visto infatti come il giorno in cui Putin cercherà di dichiarare una sorta di vittoria in Ucraina, forse sostenendo di aver preso l’intero Donbas per la Russia.

LE SANZIONI


A differenza di due delle figlie adulte di Putin - Maria e Katerina - il magnate dei media Kabaeva, che controlla un segmento significativo dei media filo-Cremlino di Mosca, ha evitato le sanzioni occidentali. Eppure, il nemico di Putin incarcerato, Alexei Navalny, aveva chiesto sanzioni contro di lei. Aveva individuato il National Media Group di Kabaeva sostenendo che era probabilmente di proprietà di Putin. E lo stipendio della donna è stato stimato in quasi 8 milioni di sterline all’anno, rispetto alla cifra media annua di 5.600 sterline.
Navalny ha scritto ancora dal carcere: «Voglio ricordarvi che il National Media Group, che possiede la parte del leone di questo apparato di bugie, appartiene senza dubbio a Putin personalmente, e come tale è anche formalmente guidato dall’amante di Putin, Alina Kabaeva» e ha chiesto che come propagandista di Putin venga trattata come una “criminale di guerra”.

IL NASCONDIGLIO

Si è anche  ipotizzato che lei e la sua presunta giovane famiglia segreta creata con Putin si stessero nascondendo dalla guerra in Svizzera o in uno dei numerosi bunker di alto livello negli Urali, nell’Artico o in Siberia mentre una petizione che chiedeva di essere espulsa dalle autorità svizzere ha raccolto 75.000 firme: parola d’ordine “è ora di riunire Eva Braun con il suo Führer”. Putin - che nel 2013 annunciò il divorzio dalla moglie Lyudmila, ex hostess dell’Aeroflot - aveva detto: «Ho una vita privata in cui non permetto interferenze. Va rispettata» e deplorava «coloro che con i loro nasi mocciosi e le fantasie erotiche si aggirano nella vita degli altri». Kabaeva, da parte sua, aveva dichiarato di aver incontrato un uomo che “amo molto”, aggiungendo: «A volte sei così felice che ti senti persino spaventato». Nel 2001 Kabaeva è stato temporaneamente bandita dalle gare di ginnastica ritmica dopo essere risultata positiva ad un test antidoping; un anno prima aveva vinto l’oro alle Olimpiadi estive del 2000.


Alina non rilascia interviste, non partecipa a eventi sociali, né a programmi TV. «Si può solo immaginare cosa sta succedendo nella sua vita privata» dicono i commentatori russi. Nella sua unica dichiarazione legata alla guerra, Kabaeva ha smentito di aver appoggiato il rifiuto della squadra russa di gareggiare alle Paralimpiadi di Pechino: «Non c’è mai stata una pagina più vergognosa nella storia dello sport mondiale» ha detto «Non hanno rimosso dalla competizione nessun Paese che ha partecipato alla distruzione di centinaia di migliaia di civili in Jugoslavia, Iraq, Libia e Siria ma la verità è che i funzionari sportivi erano molto arrabbiati quando la Russia ha deciso di proteggere il Donbass e Luhansk dai nazisti». 

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