Frecciarossa e autostrade, quando si fa sentire la voce del territorio

Frecciarossa e autostrade, quando si fa sentire la voce del territorio
di Claudio SCAMARDELLA
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Giovedì 6 Settembre 2018, 15:42 - Ultimo aggiornamento: 15:47
Finalmente qualche spiraglio nella disastrata rete dei trasporti e dei collegamenti del Salento. Nel giro di poche ore si sono susseguite tre notizie che vanno nella direzione giusta. La prima: lunedì sera c'è stato l'ultimo, positivo test dei binari ad alta velocità fino a Lecce per consentire dal prossimo dicembre l'arrivo del Frecciarossa a 200 chilometri orari. Da Bologna a Lecce, e viceversa, si impiegherà a regime un'ora in meno; per raggiungere Bari si scenderà sotto i 60 minuti, dieci minuti per Brindisi. È il risultato della straordinaria mobilitazione del Salento, tre anni fa, contro lo scippo di Trenitalia del Frecciarossa Milano-Lecce, ripristinato dopo sette anni ma solo fino a Bari. Questo giornale fu in prima fila in quella battaglia di principio, dal valore fortemente simbolico, al di là del temporaneo ripristino del collegamento. Si trattava di riaffermare ad alta voce il diritto di un territorio, in cammino verso nuove frontiere di sviluppo, a non essere più escluso dai progetti di innovazione infrastrutturale. Oggi si raccoglie il risultato più importante di quella mobilitazione popolare. Già da ottobre, con l'entrata in vigore dell'orario invernale, si potranno prenotare i Frecciarossa da e per Lecce. Non è molto, ma un passo in avanti importante. È la conferma che se il territorio fa sentire la propria voce, i risultati arrivano. È la conferma che per cambiare lo stato delle cose bisogna seminare, coltivare, seguire, inseguire; bisogna essere testardi e determinati, non abbandonare mai la presa. Una lezione per i rassegnati cosmici e per chi ha funzioni di governo sul territorio.

La seconda buona notizia: l'assessore regionale ai Trasporti ha strappato l'impegno alle ferrovie Sud Est l'anticipo di un anno dei lavori per l'elettrificazione che consentiranno ai treni di superare l'attuale limite di 50 chilometri orari, imposto dall'Ansf per la sicurezza. Oggi i tempi di percorrenza sulla linea Lecce-Otranto superano ampiamente le due ore, un'ora e un quarto sulla Lecce-Gallipoli. Scandaloso. A elettrificazione ultimata - la scadenza è stata fissata per il 2022 - sarà possibile ridurli drasticamente. Anche in questo caso sono state necessarie l'indignazione e la protesta del territorio per raggiungere un risultato che rappresenta, francamente, il minimo sindacale. Ma tant'è. Senza la scossa, nemmeno questo sarebbe stato ottenuto.

La terza notizia: martedì scorso, il Consiglio regionale ha approvato all'unanimità una mozione di indirizzo per l'autostrada Bari-Lecce. Si tratta di un'opera che suscita, nel Salento, legittimi dubbi e non poche perplessità per la già esistente e funzionale superstrada Bari-Lecce. Difficile dare torto a chi indica oggi altre priorità: un'efficiente metropolitana di superficie, il collegamento diretto tra aeroporto di Brindisi e ferrovie, nuove rotte aeree, il potenziamento dei collegamenti ferroviari nazionali. Tuttavia, quel voto unanime in aula va considerato positivamente per l'attenzione che finalmente la Regione presta anche alle infrastrutture nella Puglia meridionale. Se la questione dei trasporti nel Salento diventa centrale nell'agenda politica e di governo vuol dire che si sta imboccando la strada giusta. Era ora.

 
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