Una linea e un progetto: la necessità per il Pd di un congresso vero per andare oltre il civismo

di Federico MASSA
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Martedì 17 Agosto 2021, 05:00

Il primo appuntamento della nuova stagione politica, che porterà alle elezioni politiche (si spera) del 2023, per il Pd di Puglia è il congresso regionale; sono 15, forse 20 anni che il congresso non si fa e che il segretario regionale viene “nominato”, come l’attuale segretario è stato nominato, dai referenti delle diverse aree politico culturali (quando va bene). Anche i componenti della Assemblea Regionale sono, tutti, stati nominati tenendo conto del consenso presunto delle medesime aree politico culturali. Se non si fa un congresso vero con candidature autonome che si caratterizzano sulla base di chiare opzioni programmatiche che riguardino le priorità per il governo della Puglia, il Pd resterà inevitabilmente inchiodato a percentuali di voto di poco superiori alle due cifre, quindi subalterno al civismo variamente classificato, non forza di governo della Regione capace di apportare un autonomo contributo per le scelte importanti che si dovranno compiere, ma mero ed acritico supporto di scelte già compiute (delle quali, peraltro, è spessa ignota l’origine).

Non si dica che nello scenario che abbiamo davanti il problema è dare attuazione al programma con cui si sono vinte le elezioni; anche per il contesto generale nel quale le elezioni si sono svolte un programma non c’era e non c’è. Ma, anche a voler ritenere che ci fosse, è certo che l’evoluzione del contesto politico-istituzionale determinato dalla crisi pandemica e dal suo devastante impatto economico-sociale carica la politica (la politica che voglia essere altro dalla gestione del potere) di nuove responsabilità. A partire da quella di un sostegno, questo non limitabile all’attuale fase della maggioranza di emergenza nazionale fra forze diverse e reciprocamente alternative, all’attuazione del Pnrr e, dunque, alla conservazione delle condizioni per le quali l’Italia dispone oggi, nell’ambito dell’accordo comunitario, di ingentissime risorse finanziarie.

Il compito delle scelte

Nulla è scontato; ci dovremo misurare con scelte che, fermo il rispetto dei vincoli esterni, già oggi segnano (per fortuna) non marginali divaricazioni fra le forze che sostengono il governo (penso alla riforma della giustizia penale approvata alla Camera che comunque va difesa e semmai potenziata, oppure alle scelte da compiere sulla cittadinanza per chi è nato, studia o ha studiato in Italia, anche se non vince le Olimpiadi); ci dovremo misurare sulla capacità di compiere il cammino segnato dal Pnrr nella prospettiva, per nulla scontata, di valorizzarne le prospettive che maggiormente incrociano i temi della riduzione delle diseguaglianze sociali e della riconversione ambientalmente compatibile della struttura produttiva del paese.

Qui non sarà affatto indifferente, anzi sarà decisiva, la capacità dei governi regionali del campo progressista di svolgere, dentro il programma nazionale, un ruolo propulsivo nella direzione della prevalenza del riformismo democratico.

Il Pd di Puglia ha il compito enorme di rispondere alla urgente necessità di imprimere una decisa accelerazione all’azione del Governo regionale nella direzione innanzi indicata; a partire da scelte che devono essere oggetto di un confronto vero sulle quali, oggi, tace il Governo Regionale e tace il Pd.

Gli esempi e i quesiti

Alcuni esempi: a) quale transizione per Ilva? La scelta del Governo Nazionale, per come si è sinora manifestata, non contempla nel medio periodo la chiusura dell’Area a caldo ed io penso che il Governo abbia ragione e che la transizione debba essere accompagnata dalla rigida applicazione del piano industriale già approvato; b) gestione rifiuti, vi è un sostanziale immobilismo, bisogna chiudere in fretta il ciclo e decidere quanti e quali impianti fare, e dove; c) energie rinnovabili, la Regione non sembra affatto attrezzata a rispondere alla perentoria richiesta del Governo nazionale di una rapidissima implementazione degli impianti e della produzione.

Non penso ci si possa candidare a fare il segretario del Pd della Puglia e non dire chiaramente cosa si pensa, su questi temi e su tanti altri; un partito, di governo o di opposizione, o è in grado di rendere chiara e visibile una identità politica e programmatica o non è.
 

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