Città del libro: Bari ci prova e Lecce guarda

Città del libro: Bari ci prova e Lecce guarda
di Rossano ASTREMO
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Giovedì 12 Ottobre 2017, 16:30
Mentre a Bari si fa sempre più solida l’idea di dare vita a una Fiera del Libro del Sud, dopo la proposta avanzata nei giorni scorsi dall’italianista e critico letterario Alberto Asor Rosa presso la Commissione Cultura della Camera, a Lecce si resta a guardare.

L’intervento di Asor Rosa, ascoltato a Roma assieme allo storico Franco Cardini e all’editore Giuseppe Laterza, si pone come obiettivo quello di riuscire a trovare valide soluzioni per diffondere in maniera capillare la lettura di libri presso le giovani generazioni, visto che le statistiche snocciolate negli ultimi lustri non sembrano dare segnali di ripresa al riguardo. Che attorno a Bari si possa costruire un evento di portata nazionale, riconosciuto e supportato a livello istituzionale, non può che essere una lieta notizia per la nostra Regione, però che Lecce sia esclusa a priori da un dibattito di tale portata lascia l’amaro in bocca, ancora di più in questo 2017 che sembrava solo qualche mese fa l’anno in cui il capoluogo salentino sarebbe stato consacrato come principale vetrina italiana per la promozione del libro e della lettura.

Nel maggio 2016 Lecce è stata proclamata “Città del Libro 2017”, un riconoscimento di grande prestigio. Basti pensare che Milano, capitale italiana dell’editoria, è stata la città che l’ha preceduta. A questo riconoscimento avrebbe dovuto seguire una programmazione ampia e articolata da costruire con tutti gli attori istituzionali, dall’Università alla Regione Puglia alla Provincia di Lecce e alle scuole e con tutte le associazioni. Sarebbe stata una ghiotta opportunità per confermare questa città punto di riferimento importante sul piano culturale nel panorama nazionale. Utilizzo verbi al condizionale, perché i mesi passano e, pur trovandoci oramai a metà ottobre, nessuna iniziativa è stata organizzata con il “marchio” Lecce Città del Libro 2017.

Le elezioni comunali di certo hanno allentato il processo organizzativo e il bando che avrebbe dovuto finanziare le attività per l’anno in questione, che era atteso dagli operatori culturali nel gennaio scorso, è stato pubblicato solo a luglio, con la nuova giunta, la quale ha stabilito una proroga per i termini di presentazione delle proposte fissata al 22 settembre. E ad oggi non si conoscono gli esiti del presente bando, con la concreta possibilità che Lecce Città del Libro 2017 possa dare vita ai primi risultati concreti nel 2018, con un anno di ritardo. Chissà cosa avrebbe pensato Vittorio Bodini della presente questione, scrittore oggi tanto celebrato nella sua città, che assai giovane preferì Firenze a Lecce, condannando quest’ultima per il suo provincialismo e la sua immobilità.
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