Lavoro, sanità e Recovery: ora il cambio di passo

di Antonio CASTELLUCCI*
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Lunedì 30 Agosto 2021, 05:00

Alle volte il nostro è un Paese strano, riusciamo a litigare anche quando non ce ne sarebbe bisogno, poiché in questo contesto economico e sociale la regola sarebbe dovuta essere l’unità d’intenti. Sulla necessità dei vaccini siamo convinti e ribadiamo che occorre un impegno comune, perché è un dovere di tutti vaccinarsi, per battere una pandemia che purtroppo non intende arretrare. 
Ognuno deve assumersi la propria responsabilità compresi Governo e Parlamento che sono gli unici titolati a introdurre un obbligo vaccinale che la Cisl supporterebbe. Le relazioni industriali non possono surrogare questo compito mentre potrebbero fare molto per la gestione degli spazi comuni interni ai luoghi di lavoro. Da tempo abbiamo espresso disponibilità ad aprire il confronto con le imprese e il Governo per rilanciare la campagna di immunizzazione nelle aziende e migliorare i protocolli sul contenimento del virus sottoscritti nei mesi scorsi.
Accordi, quelli dei mesi scorsi, che hanno garantito anche in piena pandemia attività lavorative in sicurezza ed una ordinata ripresa dell’operosità nei vari settori produttivi. Inaccettabile è l’atteggiamento di alcuni imprenditori che in queste settimane hanno agito in modo unilaterale e arbitrario nei confronti dei lavoratori. Mentre il tempo scorre il grande nemico da sconfiggere era, e rimane, sempre il Covid con le sue varianti, che continua a seminare paura e morte in particolare tra gli anziani e mettendo in difficoltà un sistema sanitario regionale, che fa fatica a rispondere in modo appropriato alle esigenze di salute dei suoi cittadini. Nonostante una buona campagna vaccinale che ci colloca ai primi posti tra le regioni per numero di dosi inoculate e persone vaccinate, la Regione Puglia, relativamente alla sanità e al socio-sanitario, deve fare di più: serve vero coinvolgimento e confronto con il sindacato confederale avviando, viste anche le risorse disponibili del Pnrr, a realizzare quella medicina territoriale da tempo richiesta dalla Cisl pugliese. E su questo la Cisl con le sue articolazioni regionali e territoriali continuerà ad essere vigile e non abbasserà la guardia. 
Consapevoli che non è facile affrontare questa fase di ripresa dopo un lungo periodo di forte rallentamento produttivo, ora però occorre coesione e collaborazione responsabile affrontando anche le criticità con la contrattazione e la concertazione attraverso un Patto sociale regionale per lo sviluppo e per il lavoro. Nel frattempo, nonostante tutta l’incertezza, siamo alla vigilia della riapertura del nuovo anno scolastico, rivendichiamo e continuiamo a sostenere, che bisogna riprendere nella massima sicurezza e che da parte della Regione serve maggiore programmazione e reale condivisione con il sindacato per evitare che a stretto giro si ricada nuovamente nelle tante ordinanze regionali e con la susseguente didattica a distanza (DAD) che ha portato non poche conseguenze sull’apprendimento e sulla formazione dei nostri ragazzi in età scolastica. Le risorse del Recovery Plan difficilmente potranno risolvere la totalità dei problemi strutturali se non c’è confronto con le rappresentanze del mondo del lavoro per comprendere quali possono essere le effettive ricadute economiche e sociali delle risorse che verranno impegnate in Puglia. 
In queste torride settimane di agosto in Puglia è sembrata prevalere una sorta di clima di attesa e di calma piatta per decisioni prese a Bruxelles e a Roma, i primi fondi, le modalità di spesa con i relativi decreti legge, senza però intravedere ancora, a seguito anche del mancato confronto, un’idea organica e chiara di politica economica e industriale regionale. Da queste riflessioni nascono spontanee alcune domande giusto per fare qualche esempio: Che ne sarà dell’ex Ilva? Quale futuro per l’automotive in Puglia a fronte delle prospettive di una riconversione elettrica della mobilità avviata dall’UE? Cosa accadrà almeno nel breve periodo all’industria aeronautica regionale anche in rapporto ai mutamenti strutturali del turismo nazionale e internazionale? Qual è la posizione della Regione Puglia sui processi di delocalizzazione delle imprese?
Domande a cui chiediamo alla Regione, alla politica, di fornire risposte urgenti confrontandosi con il mondo del lavoro.

Come Cisl nonostante l’asprezza dei problemi siamo fiduciosi nel futuro, convinti come siamo che con la coesione sociale, la volontà di fare sistema, la priorità delle tematiche sociali, si possa costruire una Puglia con più lavoro, sviluppo e ricchezza con una migliore qualità di vita soprattutto per le fasce più deboli e meno tutelate.

*segretario generale Cisl Puglia

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