L'opportunità dei voli cargo da Grottaglie. Un servizio in più per le imprese, ma con il nodo dei costi

di Federico PIRRO
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Giovedì 6 Gennaio 2022, 05:00

È una scelta opportuna e doverosa quella della Regione e di Aeroporti di Puglia di voler avviare da Grottaglie voli cargo per incrementare con questa modalità di trasporto le esportazioni regionali di alcune filiere. E tale scelta trova conforto in uno studio accurato che venne concluso nell’autunno del 2020 al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti su impulso della Ministra De Micheli e poi validato dallo staff tecnico dell’attuale Ministro Giovannini.
Lo studio, al quale il sottoscritto ha attivamente partecipato, si è avvalso anche della collaborazione dell’Enac, ed è stato realizzato per verificare in via preliminare, anche in relazione ai programmi di miglioramento della logistica che il Governo sostiene, le condizioni per lo sviluppo dall’Aeroporto di Grottaglie del trasporto di merci, con riferimento particolare, ma non esclusivo, ai prodotti del settore agroalimentare e, al loro interno, a quelli classificabili nell’ambito del fresco e freschissimo.

Il Gruppo di lavoro ha ritenuto di predisporre un elaborato che estendesse il raggio di osservazione, da un lato, alle caratteristiche e prospettive del cargo aereo in Italia, già analizzate nel 2017 in un precedente studio del Ministero, e dall’altro all’analisi delle economie territoriali delle regioni potenzialmente interessate allo sviluppo del cargo dall’aeroporto di Grottaglie, in primo luogo la Puglia ma anche la Basilicata e il Molise. Lo studio parte da un’analisi del quadro generale del trasporto cargo in Italia, che, al netto della frenata dell’ultimo biennio e delle conseguenze del coronavirus, ha registrato nel decennio 2010-2019 una consistente crescita, trainata dall’incremento dell’interscambio commerciale. Il cargo aereo rappresenta la modalità di trasporto principale con cui viene realizzato l’attivo commerciale dell’Italia, considerando che il valore delle merci esportate per via aerea nel 2019 superò di 33 miliardi il valore di quelle importate. Esso inoltre conserva in Italia potenziali di aumento consistenti se si osserva il suo minore sviluppo rispetto ai maggiori Paesi europei. 

Le tariffe limite

L’Enac da parte sua ha valutato lo stato attuale e prospettico dell’infrastruttura aeroportuale di Grottaglie, illustrandone gli attuali utilizzi e i programmi d’investimento previsti che lo renderanno in grado di sostenere in maniera adeguata sviluppi anche consistenti dei traffici cargo, oltre a quelli della Boeing.

Utilizzando poi le rilevazioni della Banca d’Italia sui costi dei trasporti internazionali del nostro Paese, sono stati esaminati i costi dei noli aerei e le condizioni di sostenibilità economica del trasporto cargo. La modalità aerea è una tipologia trasportistica costosa e adeguata principalmente a categorie merceologiche caratterizzate da elevato rapporto valore/peso, e pur tuttavia l’incidenza dei noli aerei sul valore del trasportato non è maggiore, e in diversi casi risulta persino minore, rispetto alle altre modalità.

Un possibile ostacolo allo sviluppo del cargo su rotte di breve o medio raggio tuttavia è rappresentato dall’elevato costo dei noli rilevato su questo specifico tipo di collegamento, non differente da quello relativo a collegamenti di lungo raggio verso l’Estremo Oriente o il Nord America, la cui lunghezza media di rotta è tra le dieci e le quindici volte quelle interne all’Italia. Affinché i collegamenti cargo da Grottaglie possano risultare attrattivi per i potenziali utilizzatori appare necessario che il costo dei noli non debba superare il valore di un euro per kg di merce su rotte domestiche, e 1,3 euro su rotte europee. Ipotizzando un load factor di circa due terzi della capacità offerta, questo implica che eventuali operatori aerei debbano poter operare con costi non superiori a due terzi di euro per kg caricabile su rotte nazionali e un euro su rotte europee.

Il confronto con le istituzioni

Si sono poi analizzate da parte di chi scrive le caratteristiche dei sistemi produttivi delle economie territoriali interessate, quello pugliese in primo luogo, al fine di valutare la domanda potenziale di servizi cargo e i segmenti merceologici maggiormente candidabili al loro utilizzo. L’analisi è completata con l’approfondimento delle realtà produttive e di export anche di Basilicata e Molise e sono state così individuate nelle tre regioni circa 220 aziende industriali e commerciali, potenzialmente utilizzatrici del servizio di trasporto aereo. Lo scalo di Grottaglie appare centrale nella prospettiva di una filiera trasportistica multimodale - mare, strada, ferrovia, aereo - che raccordi sempre di più con i mercati del Nord Italia e alcuni principali mercati esteri le grandi aree produttive già oggi reciprocamente interconnesse di Puglia, Basilicata e Calabria ionica settentrionale. Inoltre il piano di sviluppo strategico della Zes adriatica allargato al Molise ha evidenziato anche per i suoi sistemi produttivi la potenziale convenienza a far convergere su Grottaglie spedizioni via cargo verso i mercati esteri di una vasta gamma dei loro beni. 

Il progetto della Regione e lo studio realizzato al Mims dovranno avviare comunque approfonditi confronti con le Istituzioni dei territori interessati, imprese e associazioni imprenditoriali per verificare le effettive condizioni affinché una domanda - al momento solo potenziale di servizi di trasporto cargo - possa tradursi in domanda effettiva. Inoltre dovranno essere avviati confronti serrati con operatori aerei del settore cargo, al fine di focalizzare con precisione la fattibilità di servizi dall’aeroporto di Grottaglie a condizioni economiche sostenibili tanto per gli operatori stessi quanto per gli utilizzatori.
 

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