Cis, occasione di sviluppo ma col contributo collettivo

di Lucio LUSSI*
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Giovedì 17 Febbraio 2022, 05:00

Si scrive Cis, si legge Contratto Istituzionale di Sviluppo e rappresenta una grande opportunità per la riqualificazione e il rilancio della Costa Adriatica salentina. È stato avviato dal Ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna il “Cis Brindisi-Lecce-Costa Adriatica”, un percorso istituzionale a lungo atteso dal territorio e che nei prossimi mesi potrà contare su un iter procedurale ben definito. Il Contratto punta a valorizzare 200 chilometri di costa di enorme valore ambientale e paesaggistico, attraverso la realizzazione di progetti di riqualificazione nei comuni che si affacciano sull’Adriatico. 
Le proposte progettuali integrate dovranno essere in grado di moltiplicare l’efficacia dei singoli investimenti in tre ambiti specifici: la Cultura, con interventi mirati al rilancio culturale, inteso come volano per la rinascita e che abbiano un collegamento con l’elemento marino; il Turismo, con riferimento alla valorizzazione e fruibilità dell’attrattore culturale, sempre con riferimento alla costa e al mare; la Rigenerazione e riqualificazione della costa e dei paesaggi costieri, anche con riguardo alle infrastrutture di collegamento.
A ben guardare, le diverse fasi del Contratto consentono di attuare una nuova stagione per le politiche pubbliche, caratterizzata dal contributo attivo dei cittadini e delle diverse forme di associazionismo e innovazione sociale.
Nella definizione dei progetti da realizzare sulle nostre Coste le amministrazioni devono aprirsi ai territori, alla cittadinanza attiva, alle associazioni e, perché no, alle Università e alle imprese. Il contributo del partenariato economico e sociale e, quindi, la partecipazione attiva dei cittadini è un elemento chiave per un buon sistema di gestione della cosa pubblica. E questo è ancora più evidente nei contesti territoriali segnati da un alto tasso di criticità e elevati indici di diseguaglianza ed esclusione sociale.
Il Cis avviato dal ministro Carfagna rappresenta l’occasione per avviare un percorso virtuoso di governance e partecipazione politica che coinvolga tutta la cittadinanza nell’interesse del nostro territorio. Spetta adesso alle amministrazioni comunali avviare un tavolo di ascolto e di confronto locale per raccogliere idee, progetti e suggerimenti dai territori. 
I Municipi non rappresentano dei fortini da difendere ma dei luoghi di incontro in cui accogliere la cittadinanza e avviare un percorso di collaborazione dal basso per diffondere un nuovo modo di fare politica e amministrare la cosa pubblica a partire dalle idee migliori. E in questo percorso è indispensabile coinvolgere anche i più giovani, i cittadini di domani, che dopo la difficile stagione della pandemia chiedono di essere coinvolti e di partecipare alla vita pubblica. 
Le Amministrazioni hanno tempo fino al 10 marzo per presentare le proposte progettuali compatibili con le finalità individuate dal Cis, così da consentire poi le valutazioni di merito e giungere entro il prossimo mese di maggio alla presentazione del testo del Contratto al Dipartimento per la Programmazione e il Coordinamento della Politica Economica.
Le Amministrazioni hanno adesso una grande opportunità, quella di costruire un percorso virtuoso di partecipazione della cittadinanza alle decisioni pubbliche.
Il modello classico della democrazia rappresentativa vive uno stato di difficoltà, ma continua ad incarnare un concetto dinamico e in evoluzione. Per dirla con il sociologo Giovanni Moro, “il sistema politico è un sistema vivente che vive in un ambiente con cui è in un rapporto di reciproca influenza, e questo ambiente saremmo noi, i cittadini, che con gli organi di governo instauriamo un rapporto di input e output”. Gli input sono le domande poste dai cittadini, e comprendono anche le richieste di partecipazione. Gli output sono le decisioni politiche. 
Il coinvolgimento delle energie migliori dei nostri territori nella definizione delle politiche di riqualificazione della Costa Adriatica rappresenta una grande occasione di crescita per il Salento.

Ne beneficerebbe il senso civico della cittadinanza e la valorizzazione dell’intelligenza collettiva nei processi decisionali che contano e non soltanto al momento delle elezioni.

*Agenzia della Coesione

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