Suarez, l'agente alla Stranieri «Serve un'auto in aeroporto»

Suarez, l'agente alla Stranieri «Serve un'auto in aeroporto»
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Venerdì 30 Aprile 2021, 05:00
L'INCHIESTA
Il Consolato di Barcellona, il segretario generale e i manager della Juventus, un agente, due studi legali, insegnanti privati e gli amministrativi della Stranieri. Per far studiare l'italiano a Luis Suarez mancavano solo i due leocorni. Con i bianconeri in pressing per trovare il passaggio filtrante con cui far ottenere presto la cittadinanza italiana al bomber che il Barcellona non voleva più.
È quanto si evince dai verbali di sommarie informazioni delle persone coinvolte in qualche modo nell'organizzazione dell'esame all'Università per stranieri finito nell'inchiesta della procura. In una ricerca di informazioni, cavilli e documenti che ha tenuto impegnati per giorni diversi soggetti, passando pure per vertici delle istituzioni, amicizie e conoscenze. Un bel giro, considerando la richiesta di minor pubblicità possibile, visto che della trattativa tra Suarez in cerca di ingaggio e la Juve non avrebbe dovuto saper nulla nessuno.
«Non potevamo ancora rendere noto l'accordo con la Juvenuts ha detto Ivan Zaldua, l'avvocato/agente di Suarez, ai pm perché non era ancora stato risolto il contratto con il Barcellona, che non era a conoscenza dell'esistenza dell'intesa raggiunta con la Juventus, ciò perché l'accordo con la Juventus sarebbe stato possibile solo se non avesse dovuto pagare nulla per rilevare il cartellino del calciatore». Nulla, ovviamente, oltre ai sei milioni di euro l'anno, più un bel po' di bonus. Abbastanza per far muovere compatto un intero staff, dai manager Fabio Paratici e Federico Cherubini, fino agli studi legali dei bianconeri Chiappero e De Blasio, facendo chiedere informazioni al console generale Gaia Lucilla Danese dall'allora segretario generale del club Maurizio Lombardo. A cui si aggiunge la ricerca di un'insegnante di supporto, «per vigilare sulla preparazione di Suarez perché avevamo paura che non si applicasse», che bollò l'esame con una simile preparazione come «una frode». «Qualcuno le aveva spiegato che superare l'esame con soli dieci giorni di preparazione avrebbe potuto essere difficile?», hanno chiesto gli inquirenti a Zaldua. «Sapevamo che c'era poco tempo, ma che avrebbe seguito un corso intensivo proprio per questo», la risposta.
Tanto che alla fine della prima lezione online del 10 settembre con la professoressa Stefania Spina, Suarez fa sapere di essere stato contento, quando forse non tutti si aspettavano tanta applicazione. Come l'avvocato Brunella De Blasio, esperta nelle pratiche per la cittadinanza, rimasta «sorpresa» tanto da dire alla collega Maria Turco: «Allora questo si è veramente iscritto?». Ma - era già il 14 settembre - Turco rispose: «Non lo prendiamo più». Intanto però c'era stato un giro di mail, messaggi e telefonate incredibile in meno di dieci giorni, con l'avvocato Zualda arrivato a chiedere alla Stranieri un autista per prendere Suarez all'aeroporto e portarlo a palazzina Presciutti. Irreprensibile l'amministrativa dell'ateneo nella risposta via mail: «Non è opportuno che un'auto dell'università trasporti il candidato a un esame, è preferibile che provvediate direttamente al trasferimento». Evidentemente tifa Napoli.
Egle Priolo
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