Latina, tragica immersione a Palinuro, muore il maresciallo Ugo Scotti

Ugo Scotti, il comandante dei carabinieri della stazione di Cori
Ugo Scotti, il comandante dei carabinieri della stazione di Cori
di Claudia Paoletti
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Giovedì 23 Settembre 2021, 15:05 - Ultimo aggiornamento: 15:07

«L'Arma dei carabinieri perde un eroe». Ugo Scotti, 53 anni, comandante della stazione di Cori, è morto annegato ieri pomeriggio a Palinuro durante una vacanza. La tragedia è avvenuta vicino alla Grotta azzurra, meta turistica tra le più gettonate della costa cilentana. Il sottufficiale si è immerso insieme a un amico quando erano da poco trascorse le 16. Per motivi ancora da chiarire, a riemergere è stato solo l'amico che ha immediatamente dato l'allarme. Avviate le ricerche, a recuperare il corpo senza vita del maresciallo dei carabinieri sono stati gli uomini della locale guardia costiera.
La salma di Ugo Scotti è stata quindi trasferita nell'obitorio dell'ospedale di Vallo della Lucania, mentre la Procura della Repubblica della stessa città ha aperto un'inchiesta per chiarire la dinamica della tragedia. Una morte improvvisa che ha lasciato senza parole l'ex comandante del carabinieri della stazione di Cisterna, Giovanni Santoro, dove Ugo Scotti ha lavorato per anni.

SCAMPATO A DUE ATTENTATI
Il maresciallo Scotti, fiero della divisa che indossava, ha sempre lottato in prima linea nel contrastare lo spaccio di sostanze stupefacenti. In 27 anni di servizio ha subìto due attentati, uno nel 2014, l'altro nel 2018, quando era in servizio a Cisterna. Clamoroso l'agguato del maggio 2018 quando vennero sparati 4 proiettili da una pistola a tamburo all'indirizzo della Peugeot 208 del maresciallo Scotti, allora residente negli alloggi della caserma. Dopo gli attentati Scotti passò a dirigere la stazione di Cori, dove, con sole 7 unità, ha smantellato un articolato traffico di stupefacenti. Dai 17 albanesi arrestati nel febbraio scorso agli ultimi giovani incensurati residenti a Cori.
Scotti non mai allentato a Cori l'attività investigativa sullo spaccio di droga per individuare le nuove leve che puntavano al controllo del territorio: piccoli spacciatori che emergono per guadagnarsi una fetta di mercato.

«L'Arma dei carabinieri perde un eroe commenta Santoro commosso perde un buon esempio.

Io perdo il fratello che non avevo. Perdo un amico, un compagno di tante battaglie condivise sulla microcriminalità. La sua è stata una missione sposata con consapevolezza dal primo giorno e portata avanti con fierezza e convinzione. Credeva nella Benemerita, credeva in un Paese migliore. Non si è mai piegato, e questa abnegazione gli è costata due attentati. Hanno provato a ucciderlo ma non ci sono riusciti. Una tragica fatalità ce lo ha strappato. È straziante. Non doveva lasciarci così presto, aveva ancora tanto da dare».

«Era davvero in gamba commenta l'ex maresciallo Pietro Manzi, oggi in pensione burbero e severo sul lavoro ma buono come persona. È un lutto inaspettato, un colpo al cuore per noi che abbiamo lavorato con lui e per tutta l'Arma dei carabinieri». Il comandante Scotti lascia la moglie Antonietta e i figli Biagio, di 19 anni e Lorenzo di 17.

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