Troppi casi: «Bomba virale» Bloccati tutti i voli da Dacca

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Mercoledì 8 Luglio 2020, 05:01
Simone Pierini
La «bomba virale» dal Bangladesh. Ha usato termini forti l'assessore alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato per descrivere il rischio del contagio di importazione. E in poche ore il ministro Roberto Speranza, d'intesa con la Farnesina di Luigi Di Maio, ha sospeso i voli provenienti da Dacca verso il territorio italiano. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il volo Dacca-Roma atterrato a Fiumicino lunedì con a bordo 276 persone di cui 36 risultati positivi al Covid, alcuni febbricitanti. L'ultimo caso registrato dopo i focolai esplosi nelle scorse settimane tra la comunità bengalese che ha raggiunto i 77 contagiati.
Prima ancora che terminassero tutti i tamponi ai passeggeri - uno screening a tappeto direttamente in aeroporto - Speranza ha decretato almeno per una settimana lo stop in attesa di trovare un modo più sicuro per gestire le misure di sicurezza per gli arrivi extra Schengen ed extra Ue.
«Dopo tutti i sacrifici fatti non possiamo permetterci di importare contagi dall'estero - ha detto il ministro - meglio continuare a seguire la linea della massima prudenza». Ma il pericolo non è del tutto scongiurato: molti infatti sono i cittadini bengalesi che arrivano nel nostro Paese attraverso scali europei aumentando il livello di difficoltà nell'intercettarli in tempo. Una situazione simile a quanto avvenne a inizio emergenza con gli arrivi dalla Cina provenienti da altri scali. Un caso denunciato un paio di settimane fa da un autista Ncc della Bergamasca che rivelò di aver preso in carico delle corse tra fine febbraio e inizio marzo con imprenditori locali che avrebbero trovato il modo di aggirare i blocchi, utilizzando altri scali per raggiungere gli aeroporti di Orio al Serio, Malpensa o addirittura anche Lugano, Zurigo e Nizza.
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