Tamponi obbligatori a chi arriva dall'estero in Campania e Sicilia. Il governo pensa a introdurli per Inghilterra e Belgio

Tamponi obbligatori a chi arriva dall'estero in Campania e Sicilia. Il governo pensa a introdurli per Inghilterra e Belgio
di Simone Pierini
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Lunedì 28 Settembre 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 16 Marzo, 21:55

Dopo la mascherina obbligatoria all'aperto in tutta la regione Vincenzo De Luca stringe ulteriormente la cinta di protezione della sua Campania con i tamponi per chi arriva dal'estero. E Musumeci lo segue, con i tamponi per chi arriva dall'estero e le mascherine anche all'aperto.

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La nuova ordinanza firmata dall'appena rieletto presidente prevede l'obbligo di tamponi all'aeroporto Capodichino di Napoli per chi rientra dall'estero. E lo fa nel giorno in cui la Campania torna ad essere la regione più colpita dal contagio in Italia con 245 nuovi casi positivi registrati ieri in sole ventiquattro ore. La scelta, che sostituisce la volontarietà, nasce dal basso numero riscontrato nelle settimane precedenti. «Nei giorni scorsi dagli aerei provenienti dall'estero atterrati a Capodichino (in particolare da Parigi, Lione, Barcellona, Francoforte) pochissimi passeggeri su diverse centinaia, si sono sottoposti al tampone volontario, nelle more che il Governo provveda al potenziamento delle strutture Usmaf di competenza del ministero della Salute, viene fatto obbligo con l'ordinanza a tutti i passeggeri di sottoporsi a test molecolare o antigenico», si legge in una nota d'accompagnamento all'annuncio della nuova ordinanza. «È necessario - dice De Luca - attivare controlli rigorosissimi per chi rientra dall'estero e in particolare dai paesi dove si sta registrando un notevole incremento di casi di positività. È indispensabile l'identificazione e l'esecuzione dei test, oltre la raccolta di tutti i dati informativi relativi ai passeggeri provenienti dall'estero con il coordinamento della competente struttura Usmaf. Non dovrà più ripetersi quanto si è verificato nel corso della scorsa settimana». Tesi appoggiata anche dal consulente del ministero della Salute Walter Ricciardi che sui tamponi d'ingresso per l'Italia ritiene che sia necessaria una modifica alla lista di Paesi a rischio: «La Grecia adesso ha numeri buoni, non ha senso tenerla in quel gruppo. La Gran Bretagna invece ha numeri preoccupanti, come il Belgio e la Danimarca. Se non migliorano i loro dati, sono Paesi da tenere sotto controllo». Sugli stadi «non è proprio il momento di abbassare la guardia, aspettiamo almeno due settimane per verificare cosa sta succedendo nelle scuole».

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