Regioni, tra il 18 e il 19 dicembre stop agli spostamenti

Regioni, tra il 18 e il 19 dicembre stop agli spostamenti
di Simone Pierini
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Lunedì 30 Novembre 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 16:15

Blindati nella propria regione (anche in zona gialla) per scongiurare una terza ondata. La conferenza delle Regioni convocata per oggi alle 17 dal vicepresidente Giovanni Toti servirà a far luce sulle proposte in vista del prossimo dpcm che entrerà in vigore a partire dal prossimo 4 dicembre.

Sul tavolo il tema principale - sul quale si addensano ancora forti nubi - è lo spostamento tra regioni. Se dal 18 dicembre tutte le regioni dovessero diventare gialle («È possibile», ha ammesso il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia) per limitare il via vai da una parte all'altra dell'Italia servirà una misura ad hoc che vada a inasprire le disposizioni attualmente presenti nelle fasce di rischio. Le gialle non prevedono infatti il blocco dei confini regionali ma dal governo si insiste sulla strada della prudenza.


«Non possiamo riaprire a Natale e Capodanno con il rischio di dover richiudere di nuovo a febbraio a causa di una terza ondata», fanno sapere dall'esecutivo. Quindi «no agli spostamenti tra regioni se non per estrema necessità, ancora vincoli per bar e ristoranti, un po' meno per i negozi», ha aggiunto Boccia.

L'ipotesi è quindi un dpcm omogeneo per tutto il Paese che rafforzi le limitazioni delle fasce gialle. Tra i ragionamenti emersi c'è comunque l'idea di permettere l'accesso alle seconde case, il ritorno nei comuni di residenza e il ricongiungimento con genitori anziani, soli o con problemi di salute (purché muniti di autocertificazione). Nessuna deroga in vista invece sul coprifuoco: alle 22 tutti a casa propria, anche (e forse soprattutto) a Natale e Capodanno.


I NUMERI La settimana più dura della seconda ondata: oltre cinquemila morti in 7 giorni (ieri altri 541), 500 in più rispetto alla settimana scorsa e addirittura il doppio in confronto a tre settimane fa. Dati drammatici con un andamento di crescita in contratto con la curva del contagio che conferma l'ingresso nella fase calante. Tra lunedì e domenica sono registrati 176.341 casi positivi, 54mila in meno rispetto ai 230.349 della settimana scorsa. Anche l'ultima domenica ha mostrato una diminuzione in confronto a 7 giorni prima (20.648 nuovi positivi contro 28.337). Rispetto a domenica scorsa sono inoltre 48 in meno i posti letto occupati in terapia intensiva e 1.400 in meno nei reparti ordinari. Sono infine oltre diecimila in meno le persone attualmente positive nel nostro Paese.
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