Questione Meridionale, lo Stato investa di più nel Sud

Questione Meridionale, lo Stato investa di più nel Sud
di Alberto Mattiacci
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Mercoledì 22 Gennaio 2020, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 29 Gennaio, 07:38
Questione Meridionale, cioè il problema Sud; l'Italia spezzata in tronconi, differenti per struttura, redditi, cultura, patrimoni. Un tizio, non molti anni fa, li aveva addirittura battezzati: Padania, Etruria e Ausonia.
Tornando seri, un problema meridione, in Italia, esiste. Così come, in Germania, esiste un problema Est; così come, nel Regno Unito, esiste un problema Nord. Qui sta la prima notizia: gli stati-nazione creature recenti, risalenti alla metà del Seicento con la pace di Vestfalia non sono territori omogenei. Sono, piuttosto, dei perimetri al cui interno convivono aree più e meno fortunate, floride e popolate. E questo, il più delle volte, per ragioni storiche.
In Italia, il Meridione ha ben tre perimetri statistici: le Isole (7%), il Sud (15%) e il Mezzogiorno, dato dalla loro somma (22%). I numeri in parentesi dicono il contributo delle aree al PIL del paese nel 2017 (l'anno più recente per il quale Istat ha elaborato il dato definitivo).
Il Mezzogiorno può fare di più? Certamente sì -e molto, come ovunque, dipende dallo Stato: se vi investisse in opere pubbliche, ogni euro genererebbe un reddito quasi doppio. E questa è una priorità.
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