CANNES - Ahmed ha 13 anni. È belga e musulmano. E alle sue incertezze dell'adolescenza

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Mercoledì 19 Febbraio 2020, 05:01
CANNES - Ahmed ha 13 anni. È belga e musulmano. E alle sue incertezze dell'adolescenza risponde un Imam, di cui lui ingoia ogni precetto senza frapporre dubbi. Luc e Jean-Pierre Dardenne tornano in concorso a Cannes - dopo aver vinto già due Palme - con la storia di Le jeune Ahmed (foto), ancorata agli echi della cronaca sul radicalismo islamico in Belgio e allo stile realista e pulsante che li ha consacrati ai più alti livelli del cinema europeo. Dopo aver raccontato di una dottoressa (Adèle Haenel) in preda a una crisi di coscienza di fronte alla richiesta di una donna in pericolo, i fratelli registi tornano a cercare nella nuova generazione la chiave per comprendere il presente. Qui focalizzano l'impulso a rifugiarsi nelle certezze di fronte al caos, la spinta alla violenza e la violenza - ancor più pericolosa - della manipolazione cui sono esposti i ragazzini. Ma la loro storia non ha la potenza emotiva delle opere più forti, né la loro urgenza.(M. Gre.)
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