Il premier Mario Draghi presenta il suo Recovery Plan. Il piano da 221,5 miliardi arriva oggi in Consiglio dei ministri: nessun voto per il momento, che avverrà solo dopo il passaggio alle Camere di lunedì e martedì. Del pacchetto destinato all'Italia 191,5 miliardi sono finanziati dalle risorse in arrivo da Bruxelles e 30 dal fondo complementare. Due gli obiettivi: riparare i danni provocati dalla pandemia e risolvere le debolezze strutturali del Paese.
IL PIANO
Uno schema molto articolato: 6 missioni e 16 componenti individuati in 39 assi su cui sviluppare gli interventi, che a loro volta si suddividono in 135 investimenti e 7 riforme. Tre riguardano la pubblica amministrazione (trasformazione, accesso e competenze), poi c'è la riforma del sistema della proprietà industriale, della formazione obbligatoria per la scuola, le politiche attive del lavoro e la riforma della medicina territoriale.
RIVOLUZIONE GREEN
La fetta più grande della torta' al green e alla transizione ecologica: 57 miliardi. Risorse per gli interventi per l'economia circolare, la gestione dei rifiuti, l'efficienza energetica, le infrastrutture idriche e l'idrogeno, tra gli altri.
ISTRUZIONE E RICERCA
Quasi 32 miliardi, circa il 17% del tesoretto'. Le risorse - si legge nel documento di sintesi messo a punto dal Mef - saranno finalizzate «a rafforzare il sistema educativo, le competenze digitali e Stem, la ricerca e il trasferimento tecnologico».
TRASPORTI, DIGITAL E TURISMO
Una quota pari a 25,3 miliardi (il 13%) andrà invece ai progetti per la mobilità sostenibile. Nello specifico i progetti per l'Alta velocità, la modernizzazione della rete ferroviaria, lo sportello unico doganale, tra gli altri. Circa 42,5 i miliardi per la digitalizzazione e il rilancio del turismo: progetti per la Pa, per la transizione digitale delle imprese; la banda ultralarga e le connessioni veloci. Per l'incentivo al 110% per le ristrutturazioni green e antisismiche ci sono in tutto 18,5 miliardi, manca però la proroga fino a dicembre 2023 del Superbonus. Per Confindustria si tratta di un «gravissimo errore perché danneggia il settore delle costruzioni, volano per l'economia».
INCLUSIONE
Sono 19,1 i miliardi per la coesione e l'inclusione sociale: interventi per le politiche attive del lavoro, per lo sviluppo dei centri per l'impiego, per l'imprenditoria femminile, per rafforzare i servizi sociali, la rigenerazione urbana e gli investimenti per le Zone economiche speciali, Zes.
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