«Uno spazio tamponi in ditta per non bloccare il lavoro»

«Uno spazio tamponi in ditta per non bloccare il lavoro»
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Lunedì 18 Ottobre 2021, 05:06
L'IMPRESA
CITTADELLA Su 184 lavoratori della Imasaf storica azienda di Cittadella che da più di mezzo secolo produce silenziatori per auto venerdì scorso, primo giorno di obbligo di Green pass al lavoro, 12 dipendenti hanno informato l'ufficio del personale che non si sarebbero presentati. In totale una quarantina gli assenti con varie motivazioni: donazioni di sangue, legge 104, indisposizioni e no vax.
«Nessun blocco, le astensioni sono state in linea con la media nazionale. Non potendo per legge sapere in anticipo chi non aveva il Green pass, l'organizzazione aziendale doveva essere pronta a supplire alle assenze. Servono alcuni giorni di rodaggio» ha spiegato il presidente Beniamino Sgarbossa. L'azienda, con grande lavoro del personale insieme alle rappresentanze sindacali, si è preparata al meglio ma per affinare le procedure è necessario l'approccio reale.
La settimana che comincia oggi sarà non meno importante del primo giorno, quando astensioni massicce avrebbero potuto causare anche il blocco totale o parziale del lavoro. Non è stato così, ma la guardia non si abbassa. Anche all'Imasaf, sulla scia dell'applicazione del decreto nazionale, alcuni lavoratori si sono vaccinati e altri lo faranno a breve. Certo è, che per organizzarsi sono state spese ulteriori risorse. All'Imasaf si timbra alle 8 fino alle 12 e si rientra alle 13.30 per terminare la giornata lavorativa alle 17.30, dal lunedì al venerdì, salvo straordinari. Gli accessi nell'ampio sito sono una decina.
«Li abbiamo dimezzati spiegano i responsabili aziendali, c'è stato un grande lavoro di preparazione. Abbiamo stilato lo specifico protocollo aziendale, condiviso con le Rs, e poi inviato ai lavoratori con i canali interni Whatsapp, via mail, affisso all'albo. A disposizione dei lavoratori c'è un computer per stampare i documenti se non hanno la possibilità di farlo privatamente. I nostri numeri telefonici sono a disposizione per ogni informazione. Abbiamo disposto un controllo di almeno il 50% a fronte di un minimo di legge del 20% e faremo verifiche anche a campione, mentre il periodo che la legge definisce di congruo preavviso per informare l'azienda della propria assenza, così da non essere ingiustificata e incorrere in sanzioni, è stato fissato in 48 ore».
Imasaf ha sottoscritto anche un accordo con una realtà sanitaria esterna per effettuare i tamponi in uno spazio aziendale, il lunedì e il mercoledì, dopo le 17.30. Il costo è a carico dei dipendenti. Dipendenti che possono testarsi anche il sabato recandosi dalle 17.30 nella sede del servizio. È stato predisposto anche uno specifico calendario. Sono state formate 18 persone addette al controllo dei Green pass e acquistati altrettanti apparecchi.
Così venerdì scorso è stato consigliato di presentarsi almeno 15 minuti prima delle 8 davanti a uno dei varchi più vicini alla propria postazione, in zona timbratura. Effettuato il controllo e apparsa la spunta di colore verde, ecco il via libera alla timbratura per accedere all'area di lavoro. Qualche minuto in più di attesa, ma si farà presto piaccia o no l'abitudine.
«Sarà importante osservare l'andamento nelle prossime settimane conclude il presidente Sgarbossa. Certo è un altro costo in più in una situazione che per le aziende, accanto alla ripresa, vede l'aumento del costo di materie prime, energia e trasporti. Questo non fa bene in termini di competitività. Dobbiamo stare a vedere cosa comporteranno le eventuali assenze nell'organizzazione del lavoro interno. Abbiamo degli obblighi contrattuali da rispettare e non ci si può permettere di disattenderli».
Michelangelo Cecchetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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