Massimo Sarti
MILANO - Il campionato non restituisce la serenità all'Inter

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Lunedì 16 Dicembre 2019, 05:01
Massimo Sarti
MILANO - Il campionato non restituisce la serenità all'Inter dopo la cocente delusione dell'eliminazione dalla Champions League. Eppure i nerazzurri, al Franchi di Firenze, sembrano poter portare a casa l'ottava vittoria esterna consecutiva a inizio torneo. Sarebbe stato un record assoluto, vanificato al 92' da un sinistro da posizione complicata di Vlahovic, che permette alla Fiorentina di acciuffare l'1-1, di interrompere la striscia di quattro stop di fila e probabilmente a Vincenzo Montella di salvare la panchina.
Non basta ad Antonio Conte la rete iniziale all'8' in salsa viola dell'ex Borja Valero. Il tecnico salentino si ritrova ora appaiato alla Juventus a quota 39 punti, con il controsorpasso serale mancato di soffio e con la terza partita in nove giorni senza successi. «In tutte queste partite abbiamo raccolto meno di quanto seminato. Erano tre potenziali vittorie. Dispiace prendere un gol così, dobbiamo lavorare sugli errori e migliorare. Dobbiamo tutti avere pazienza. Se non l'abbiamo e pensiamo di poter vincere sempre solo perché ci chiamiamo Inter, non siamo ancora in queste condizioni». Questa la disamina di Conte sul pari fiorentino.
Un momento difficile, con le energie al lumicino: forse anche mentali, con l'1-1 preso in contropiede e con Skriniar (alla 21ª partita su 21) troppo tenero nel limitarsi ad accompagnare Vlahovic verso l'esterno.
C'è poi l'ultimo impegno prima della sosta ristoratrice (sabato a San Siro contro il Genoa) da affrontare con la rosa sempre più all'osso, perché saranno squalificati Brozovic e Lautaro Martinez.
Saranno i primi minuti saltati in campionato dal croato, mentre il Toro (in gol al 39', ma il Var invalida tutto per offside di Lukaku) starà fermo dopo 16 partite ufficiali di fila da titolare. Sono invece 14 quelle di Romelu Lukaku.
Che dopo le occasioni clamorose non concretizzate martedì contro il Barça ne aggiunge un'altra sanguinosa nella ripresa in Toscana, tirando su Dragowski a tu per tu con il portiere polacco, che già lo aveva fermato con un miracolo nel primo tempo. Niente 0-2, che probabilmente avrebbe chiuso il match.
Anche il belga è umano, avrebbe bisogno di riposare, ma non può. E neppure fra sei giorni potrà. Nella gestione del centrocampo interista (o di quel che resta), Conte fa anche esordire la 17enne stellina franco-camerunese Lucien Agoume, in assenza di altre opzioni quando Borja Valero non ne ha più.
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