Ferruccio Gattuso
«Ricostruire i ricordi è importante non solo per

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Lunedì 16 Dicembre 2019, 05:01
Ferruccio Gattuso
«Ricostruire i ricordi è importante non solo per noi, per ciò che siamo stati. Lo è per il nostro futuro». Tanta saggezza e tanta filosofia non vengono da uno di quei professori con la barba bianca, bensì da uno che la barba, quando va in scena con i Legnanesi, se la deve radere. Perché Antonio Provasio è nientemeno che la mitica Teresa del gruppo en travesti. L'attore, autore e regista ha deciso, per una volta, di levarsi la parrucca e indossare i ricordi. Lo fa al Teatro Manzoni questa sera in data unica con Mi sono rotto i ricordi, quasi monologo nel quale il passato accarezza malinconicamente i pensieri di un uomo rassegnatosi a vivere un presente «comodo ma peggiore».
La storia parte da un camerino?
«Sì, lì dentro ci sono io, che interpreto me stesso prima di andare in scena coi Legnanesi. Mia moglie Mitia mi vede di pessimo umore e cerca di aiutarmi. In camerino entrano ed escono vari personaggi, tutti interpretati dal giovane Maicol Trotta. Da qui parte il flusso dei ricordi».
Quali ricordi sono?
«Sono le immagini e le esperienze di un uomo cresciuto tra gli anni '60 e oggi. I cambiamenti avvenuti in famiglia e nella società, e soprattutto nella tv, che aveva il potere di unire la gente. Ricordo gli sceneggiati come La Freccia Nera, il pauroso Belfagor o gli spot del Carosello».
E la tecnologia? Ha migliorato la nostra vita, non crede?
«La tecnologia ci rende la vita certamente più comoda, però cellulari e social ci isolano da chi ci sta accanto. Fare acquisti in rete non ci spinge più in un negozio».
Lo spettacolo è stato scritto da lei e da sua moglie Mitia Del Brocco. Un lungo sodalizio professionale...
«Da anni lei collabora alle sceneggiature dei Legnanesi. E sul palco nel finale salirà anche Enrico Dalceri, scenografo nonché mitica Mabilia: canteremo insieme con il pianoforte di Luciano Luisi, storico produttore e collaboratore di Luciano Ligabue».
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