Lisi: «Io candidato? È prematuro Ma l'affetto della gente è reale»

Lisi: «Io candidato? È prematuro Ma l'affetto della gente è reale»
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Gennaio 2019, 09:39
di Antonio GRECO
«Una mia candidatura? È prematuro. A me basta sentire l'affetto della gente che non è mai mutato in questi anni e che è ricambiato da parte mia». Ugo Lisi, 51 anni, preferisce volare basso. Le voci su una sua possibile candidatura a sindaco nel centrodestra leccese vengono derubricate come «indiscrezioni giornalistiche». Eppure avrebbe tutte le carte in regola per puntare all'ambita poltrona di Palazzo Carafa: è stato deputato in Alleanza Nazionale e conosce bene la macchina amministrativa comunale per aver ricoperto il ruolo di assessore alle Attività Produttive nel primo governo targato Adriana Poli Bortone prima di spiccare il volo per Roma.
Onorevole, 24 ore dopo le dimissioni di Salvemini e le firme dei 17 consiglieri di centrodestra che hanno portato allo scioglimento del Consiglio comunale siamo già in campagna elettorale. Si vota fra quattro mesi ma il suo nome inizia a circolare con una certa insistenza...
«Il mio nome come tanti altri immagino. La verità è che al momento non sono stato contattato da nessuno. E in ogni caso è prematuro parlare ora di candidature. Suppongo che si tratti solo di indiscrezioni giornalistiche anche se non è escluso che a fare il mio nome possa essere stato qualche cittadino».
Perché?
«Per il semplice fatto che tra me e i leccesi c'è sempre stato un feeling intenso. Le dirò di più».
Cosa?
«Sono passati sei anni da quando, giocoforza, ho abbandonato il seggio di Montecitorio. Ebbene, i cittadini hanno continuato ugualmente a volermi bene, significandomi stima e affetto. Sono gratificazioni che mi hanno riempito il cuore. Le assicuro che questi sentimenti non erano affatto scontati, soprattutto quando non si esercita più una funzione istituzionale o politica».
Poco fa aveva accennato a quel 2013, anno domini in cui le porte per la riconferma a Montecitorio si chiusero improvvisamente. Ha digerito quei momenti di delusione?
«Guardi, non ho mai fatto polemiche. Sono sei anni che sono in silenzio e continuerò a non affrontare questo argomento. Certo, un po' di amarezza resta. Ma va bene così. Ho preferito tuffarmi nuovamente nel mio lavoro di avvocato».
D'accordo, ma sul piano politico quali sono le sue valutazioni alla luce anche dei nuovi scenari che si potrebbero delineare in seguito allo scioglimento del Consiglio comunale?
«Visto che non partecipo più ad incontri pubblici o a dibattiti politici le analisi preferisco lasciarle fare ad altri, a coloro i quali hanno deciso e contribuito a raggiungere risultati vincenti, come quando ero in corsa io o Adriana Poli Bortone, per esempio, o perdenti».
Insomma, non intende affatto sbilanciarsi
«Guardi, non posso fare il medico senza aver mai visto un paziente. Posso solo dirle una cosa: seguo con interesse e con grande attenzione il movimentismo civico di destra, come l'associazione MoviMenti al quale sono legato da sentimenti di stima e amicizia. La mia speranza è che possa continuare a portare avanti i principi e i valori della destra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA