Ristoranti aperti a pranzo ma nessun assalto: «Servono pazienza a attenzione»

Ristoranti aperti a pranzo ma nessun assalto: «Servono pazienza a attenzione»
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Martedì 2 Febbraio 2021, 05:03
GLI OPERATORI
L'appello è unanime: serve responsabilità da parte dei cittadini prima di tutto perché senza quella, fra 15 giorni si tornerà in zona arancione e tutta la filiera della ristorazione, ne verrebbe enormemente danneggiata, probabilmente in modo definitivo. Ieri il primo giorno di riapertura dei ristoranti, dopo le due settimane di solo asporto e almeno l'umore è migliorato, se non altro per una parvenza di normalità. Abbiamo chiesto ad alcuni ristoratori come è andata questa prima giornata e tutto sommato la prospettiva è buona. «Abbiamo svolto un buon servizio e poi c'è un altro aspetto positivo, stiamo ricevendo molte prenotazioni per il week end e per San Valentino, questo ci lascia ben sperare, ma l'attenzione deve sempre rimanere massima» racconta Simone Nardoni del ristorante Essenza a Terracina, fresco della stella Michelin a cui abbiamo anche chiesto che impatto hanno avuto queste chiusure a singhiozzo dovute alla pandemia: «Nel mese di novembre non l'abbiamo quasi accusata perché abbiamo ristrutturato il locale per poter lavorare durante le feste. Consideri che il mio tipo di cucina è molto vincolata all'ordine delle materie prime, quindi ci siamo ritrovati con la merce pre ordinata, ma chiusi il 23 dicembre. Forse la parte più brutta è stata dover disdire tantissime prenotazioni che erano arrivate proprio per le giornate di festività natalizia. Avevamo lavorato su un menù che ora resterà chiuso nel cassetto nella speranza di poterlo lavorare il prossimo anno. Ora siamo in un periodo un po' transitorio, sono certo che per il servizio della cena bisognerà aspettare maggio, ma ci muoviamo con la camicia gelata perché non sappiamo cosa accadrà nelle prossime settimane». Le domande sono tante: «Possiamo iniziare a immagazzinare le derrate, a preparare la linea e se sì, per quante persone? Questa incertezza è destabilizzante. Ecco perché bisogna confidare nel buon senso delle persone altrimenti a rimetterci non siamo solo noi ristoratori, ma tutta la filiera che alimentiamo: le cooperative dei pescatori, le aziende agricole, la lavanderia, le cantine e tutte le aziende da cui ci riforniamo» conclude Nardoni.
Dello stesso parere anche Carmine Imperatore del ristorante Mare Chiaro al lido di Latina: «Ieri abbiamo riaperto e l'affluenza c'è stata perché la gente ha voglia di uscire. Noi ci mettiamo tutte le dovute attenzioni, ma se i cittadini non applicano il buon senso ci ritroveremo di nuovo chiusi fra 15 giorni e non possiamo davvero permettercelo». «Ci vuole collaborazione da parte di tutti dice Gianluca Di Cocco del ristorante Made in Italo, Il Velletrano a Latina - Le misure di sicurezza devono essere usate sempre, questo è il modo migliore di dimostrarci solidarietà. Oramai quest'anno è andato così, ma bisogna ripartire e farlo in sicurezza, solo così si potrà pensare all'estate».
In centro a Latina i gestori dei locali si aspettavano qualcosa di più: «Ci aspettavamo una ripresa più marcata spiega Massimo Ceccarini, presidente dell'associazione Isola che non c'è però è anche il primo giorno, sicuramente verso il fine settimana si vedranno risultati migliori». O almeno questa è la speranza per tutti.
Francesca Balestrieri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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