Papà no vax, madre dal giudice per vaccinare figlia minorenne

Papà no vax, madre dal giudice per vaccinare figlia minorenne
di Vittorio Buongiorno
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Venerdì 24 Dicembre 2021, 05:02 - Ultimo aggiornamento: 18:33

IL CASO
Anche il Tribunale di Latina dovrà pronunciarsi su una contesa tra genitori per autorizzare la somministrazione del vaccino anticovid ad una minorenne. A pochi giorni dalla decisione del Tribunale di Firenze e a sei mesi dal decreto del Tribunale di Monza, anche il giudice tutelare del capoluogo pontino è chiamato a decidere sul ricorso presentato dalla madre di una adolescente per ottenere il via libera alla somministrazione della prima dose del vaccino, dal momento che il papà è no vax. La disputa è nata quando, all'inizio dell'anno scolastico, la ragazza che vive con la madre in una città pontina ha chiesto di poter essere vaccinata.
LA CONTESA
I genitori, che sono separati, rispetto al tema hanno idee opposte: la madre è favorevole al vaccino anticovid, il padre - un magistrato - è fermamente contrario e fino ad ora sono falliti tutti i tentativi di trovare un accordo. Ci ha provato anche la diretta interessata ricevendo un altro diniego. Il rientro a scuola in autunno e il progressivo aumentare dei contagi hanno convinto la madre a presentare un ricorso ex articolo 709 per «l'attuazione degli obblighi genitoriali nella crisi familiare», chiedendo al giudice l'autorizzazione a prenotare e a far somministrare la prima dose del vaccino anticovid alla figlia anche senza l'ok del padre. Non essendo vaccinata e non avendo dunque il green pass, la ragazzina è da mesi impossibilitata ad avere una normale vita di relazione, insomma, a fare le cose che fanno i suoi coetanei, con il rischio concreto di sentirsi, o peggio, di essere emarginata. Niente attività sportiva, niente pizza con le amiche, niente di niente, a meno di sottoporsi ogni tre giorni a un tampone. Motivazioni che non hanno comunque convinto il genitore che si è opposto al ricorso presentato in Tribunale.
IL PARERE
Madre e figlia si sono anche confrontate con il medico di famiglia per ottenere un parere competente sull'opportunità che la minore venga vaccinata, e il professionista certificando la sua perfetta salute e l'assenza di patologie preclusive, ha anzi consigliato - in linea con quanto previsto e disposto dal Ministero della Salute - che la vaccinazione avvenga al più presto per non mettere a rischio la minore di contrarre il Covid 19. La infatti ragazzina frequenta regolarmente la scuola in presenza e questo la espone ogni giorno alla possibilità di essere contagiata. Il problema, in provincia di Latina, è particolarmente sentito proprio in questi giorni: i dati Asl riferiscono che attualmente nelle scuole pontine ci sono 140 classi in quarantena e che gli studenti positivi al covid sono 445.
L'UDIENZA
Il caso verrà discusso a giorni. L'udienza è stata fissata tra Natale e Capodanno in Tribunale a Latina dopo essere stata già rinviata alcune volte. La nuova fissazione è stata decisa prima della fine dell'anno stante l'urgenza motivata dai legali della madre alla luce dell'aumento dei casi covid in provincia e soprattutto tra i giovani.
Vittorio Buongiorno
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