Elena del Pozzo raccontò alla mamma la sera prima con il padre e la nuova compagna: così è scattata la follia omicidia

La notte prima la bimba aveva dormito dai nonni. L'abbraccio all'asilo prima dell'orrore, poi l'omicidio.

Elena del Pozzo raccontò alla mamma la sera prima con il padre e la nuova compagna: così è scattata la follia omicidia
di Michela Allegri
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 15 Giugno 2022, 06:48 - Ultimo aggiornamento: 11:20

Un amore finito, che ha lasciato spazio a liti e veleni, accuse, vendette. Una bimba meravigliosa, i genitori che si sono rifatti una vita con nuove relazioni, ma non sono riusciti a risolvere il loro rapporto. Gelosia folle, contrasti tra ex e anche tra le loro famiglie. Martina Patti non riusciva ad accettare che Alessandro Del Pozzo, padre della sua bimba, abitasse con la nuova compagna e, soprattutto, che la figlia Elena si fosse affezionata a quella donna. Ha ucciso la bambina per gelosia, perché temeva di venire messa da parte. Non poteva accettare che Del Pozzo fosse di nuovo felice, senza di lei. Martina avrebbe fatto di tutto per tenere Elena solo per sé. Avrebbe anche cercato di ostacolare gli incontri con i nonni paterni, che la accusavano di picchiare la piccola e di tentare in ogni modo di incastrare l'ex. Ci avrebbe provato anche dopo avere ucciso la bambina, raccontando che Elena era stata rapita da uomini che avevano minacciato Del Pozzo in passato.

Elena Del Pozzo, il quadro di una famiglia infelice. Quei precedenti di droga, i litigi e le accuse reciproche


I FAMILIARI
Quando ha confessato l'omicidio, Martina non ha fornito un movente: «L'ho fatto, non so perché». Ma i parenti del papà di Elena non le credono. La cognata, Vanessa Del Pozzo, non ha dubbi: «Voleva incastrare mio fratello». Ha raccontato le minacce passate: «Un anno fa lui fu accusato ingiustamente di una rapina, ma fortunatamente fu scagionato. Quando dal carcere passò ai domiciliari, sotto casa trovammo un biglietto di minacce: Non fare lo sbirro, attento a quello che fai. Martina ha fatto riferimento a quel biglietto con i carabinieri».
I nonni paterni ieri sono stati i primi ad arrivare nel campo abbandonato dove è stato trovato il corpicino devastato dalle coltellate. «Non credevamo possibile una cosa del genere», ha detto Giovanni Del Pozzo, in lacrime, mentre la nipotina veniva portata via rinchiusa in una bara.

E ancora: «Mi sembra tutto così strano, assurdo. La madre di Elena era una ragazza molto chiusa, ma non riesco a spiegarmi il motivo di quello che è accaduto. Adesso deve pagare lei, e anche chi l'ha eventualmente aiutata». La nonna, Rosaria Testa, non si dà pace: «Elena era meravigliosa, sua madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico, non mostrava segni di affetto e non era empatica, nemmeno nei confronti della bambina. Non rispondeva mai al telefono alle mie chiamate e decideva lei quando portarci la bambina. Quando litigavano, Elena non voleva andare via da casa nostra. Un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani. L'abbiamo accompagnata a scuola e le ho detto: Nessuno ti vuole bene più di me. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito». Nessuno di loro pensava che Martina fosse capace di un gesto così crudele: «In un primo momento abbiamo creduto alla storia degli incappucciati, non abbiamo mai pensato che potesse essere stata lei. Quando ha chiamato mio figlio gridava e ha raccontato che qualcuno le aveva puntato una pistola».

Video


LA SERATA
È proprio con la famiglia del padre che Elena aveva trascorso la sera prima dell'omicidio. Aveva dormito a casa dei nonni. Era contenta e sorridente, si divertiva insieme alla nuova fidanzata di papà. Martina lo sapeva e non riusciva ad accettarlo. Così ha iniziato a pensare a come vendicarsi, a come impedire alla nuova coppia di essere felice. Il giorno dopo, è andata a prendere la bambina all'asilo, l'ha sentita raccontare della bella serata trascorsa con la famiglia del padre. E l'ha uccisa. L'ha colpita con un coltello da cucina, ha nascosto il cadavere e, due ore dopo, ha dato l'allarme. Ha cercato di fare ricadere la colpa sull'ex, ma i carabinieri non le hanno creduto.
Ora, l'intero paese di Mascalucia, a pochi chilometri da Catania, è sconvolto. Il sindaco, Enzo Magra, ha annullato i festeggiamenti per il patrono: si farà solo una giornata di preghiera per la bimba. «Quando mi hanno detto quello che era successo sono scoppiato a piangere. È una notizia di una drammaticità unica», ha dichiarato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA