Caos vaccini, stop alle somministrazioni dai medici di base

Caos vaccini, stop alle somministrazioni dai medici di base
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Lunedì 15 Marzo 2021, 05:00
IL CASO
Stop alle vaccinazioni anti-Covid presso i medici di famiglia pontini: sospese le consegne già prenotate per questa settimana, pari a 2.200 dosi. Se ne riparlerà tra una quindicina di giorni, quando si avrà contezza di ulteriori forniture. «Il problema investe tutti i distretti del Lazio ha spiegato ieri il dottor Loreto Bevilacqua, responsabile della campagna vaccinale della Asl di Latina - Con la drastica riduzione delle consegne del vaccino Astrazeneca, al momento è possibile assicurare soltanto le vaccinazioni in agenda».
LA DOCCIA FREDDA
Il fulmine a ciel sereno ma neanche tanto visto che già da metà della scorsa settimana l'assessore alla Salute della Regione Lazio aveva espresso preoccupazione su una limitata autonomia è arrivato nel primo pomeriggio di ieri con una nota del responsabile del servizio Farmacia Asl Lt2 rivolta ai medici di medicina generale del distretto con la quale si comunicava la sospensione dell'erogazione delle fiale e quindi la consegna già fissata per il giorno 16 marzo. Una notizia temuta anche dai medici di famiglia degli altri distretti sanitari pontini, non avendo ancora ricevuto conferma dell'appuntamento per il ritiro del flacone Astrazeneca in programma nei prossimi giorni.
LE REAZIONI
«Una notizia non eccezionale ha commentato il dottor Salvatore Schintu, medico di famiglia a Sabaudia - Spero che chi ha responsabilità politiche regionali capisca che i medici di medicina generale possono contribuire a vincere una guerra contro il virus solo con una vaccinazione di massa. Non certo con soli undici vaccini a settimana. Ma almeno con undici vaccini a settimana. Si doveva andare verso la vaccinazione dei più fragili, ma in 14 giorni abbiamo potuto somministrare appena 11 dosi di Astrazeneca. E adesso lo stop». Per il dottor Enzo De Amicis di Latina il problema, «scaturito dal mancato rispetto dei contratti con i produttori dei vaccini, rischia di impattare sull'andamento delle vaccinazioni». «Noi medici di medicina generale ha aggiunto - eravamo finalmente partiti e adesso dobbiamo azzerare anche la programmazione delle prossime settimane, ricontattare i pazienti (talvolta convinti a fatica, a sottoporsi alla vaccinazione) e disdire gli appuntamenti. Un disastro». Dello stesso avviso la dottoressa Tommasina Mallozzi di Minturno: «Un lavoro enorme, vanificato. Questo stop, dopo le polemiche su Astrazenaca, complica ancora di più le cose. I pazienti perdono fiducia, e pure noi medici siamo disorientati. La situazione è drammatica e ci vediamo privati di uno strumento importante nella lotta al Covid. Un passo indietro nell'avvio della zona rossa». «Siamo mortificati ha commentato il dottor Eligio Tombolillo, medico di famiglia a Pontina non sappiamo più di che morte dobbiamo morire. Si naviga a vista, tra la delusione dei pazienti».
GLI ALTRI TEMI
Nel dibattito non mancano distinguo. Il dottor Luigi Martini, segretario provinciale del Sindacato medici italiani, preoccupato dell'andamento intermittente della campagna vaccinale, torna a chiedere alla Asl, «come da accordi presi, di mettere a disposizione dei medici di famiglia, che ne facessero richiesta, locali idonei per le vaccinazioni, con il supporto di personale infermieristico». Per il dottor Francesco De Libero, operante a Fondi, la questione non riguarda solo la disponibilità delle dosi di Astrazeneca, ma il vaccino stesso: «L'Astrazeneca ha determinato diverse problematiche e questo è un tema che deve essere posto ha commentato - perché la lista delle patologie da tenere in considerazione per la somministrazione di questo farmaco si sta allungando sempre di più. Noi medici ci troviamo nella posizione di essere obbligati a vaccinare i pazienti e al contempo responsabili della stessa vaccinazione. C'è qualcosa che non va in questo sistema. Siamo trattati malissimo. Costretti a restituire il flacone vuoto, inserendo al suo interno un liquido blu, per ottenere un altro flacone. La chiamano burocrazia».
Rita Cammarone
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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