Green pass, al Comune di Napoli è flop controlli: «Interi uffici sguarniti». E si torna a lavorare tutti in presenza

Green pass, al Comune di Napoli è flop controlli: «Interi uffici sguarniti». E si torna a lavorare tutti in presenza
di Valerio Esca
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Sabato 30 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 31 Ottobre, 11:50

Flop controlli green pass al Comune di Napoli. E intanto lunedì si torna tutti in presenza, 5 giorni su 5. A due settimane dall’entrata in vigore dell’obbligo green pass, il Municipio ha dimostrato di essere un colabrodo sotto l’aspetto delle verifiche dei Qr code dei vaccinati e dei tamponi effettuati dai no vax, senza i quali scatterebbe il divieto di accesso al luogo di lavoro. 

Ci sono chiaramente dei servizi che soffrono più di altri sotto questo aspetto. Restano sotto controllo i servizi centrali, quelli in pratica che si trovano a piazza Municipio a Palazzo San Giacomo, ma per quelli periferici o esterni al palazzo è tana liberi tutti. Basti pensare ai messi notificatori e agli amministrativi che lavorano nelle stanze del servizio, dove pare ci sarebbe anche un no vax. Da quanto raccontano alcuni sindacalisti si vive «una grande difficoltà, perché i dirigenti demandano le verifiche ai dipendenti lasciando tutto nelle loro mani». Senza considerare che nessun dipendente ha l’obbligo di utilizzare un suo dispositivo personale per controllare i green pass. I dirigenti, i funzionari e i responsabili di struttura inoltre non hanno ricevuto in dotazione le necessarie attrezzature tecnologiche idonee a leggere il Qr code associato al green pass. La stessa emergenza si registra nel servizio parchi e giardini, dove seppur si lavori all’aria aperta il certificato verde resta sempre necessario. Nelle Municipalità non c’è personale, quindi trovare qualcuno di categoria B, ovvero quelle considerate operaie, che si possa occupare di controllare i green pass è come cercare un ago in un pagliaio. Negli 11 cimiteri cittadini vige lo stesso principio. Ci dovrebbe essere un comunale a passare al setaccio i green pass dei seppellitori, dipendenti comunali, necrofori, addetti della Napoli servizi. Il problema è che molti dei dipendenti indicati, che sono appunto operai per lo più over 60, non sanno neanche cosa sia un Qr code, oltre al fatto che alcuni non siano nemmeno dotati di smartphone e quindi di applicazioni per poter effettuare i controlli. 

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«È molto grave che non esistano livelli di controllo che verifichino il reale rispetto della normativa sul green pass. Si continua a rimanere sullo scarica barile in barba alla sicurezza e alla tutela della salute di lavoratori e utenti» tuona Agostino Anselmi segretario della Cisl funzione pubblica. Lo stesso Anselmi torna poi sulla questione della presenza, che da lunedì scatta per tutti. «Da lunedì tutto il personale, tranne pochissimi casi, è richiamato al lavoro in presenza per tutti i giorni. La normativa è sì cambiata, ma vanno garantite condizioni di sicurezza nella prevenzione pandemica. Distanziamento, pulizie, disinfettante e green pass certificati e controllati. Inoltre, bisogna con velocità dare valore al lavoro da remoto applicandolo dove ha dimostrato o dimostrerà di migliorare efficacia del servizio». Al segretario Cisl fa eco la segretaria del Csa Roberta Stella: «Lo smart working non va cancellato, non è una modalità per fannulloni.

Va nobilitato e reso esigibile dove la tipologia professionale e organizzativa lo consentono e dove il servizio risulta pienamente reso, controllabile e migliorato». 

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Nel documento, anticipato dal Mattino due settimane fa, con il quale il Comune ha dato disposizioni rispetto al green pass, si chiarisce che «toccherà ai dirigenti dell’ente assicurare la piena attuazione di tutte le prescrizioni relative all’accesso nelle sedi degli uffici del Comune di propria competenza, sia riguardo i propri collaboratori, sia gli estranei che vi accedono». Difatti i dirigenti hanno demandato ai dipendenti del servizio i controlli, in uno schema che i sindacati bollano come «scarico di responsabilità». E come se non bastasse non c’è un registro, una carta o un qualsiasi report che attesti le verifiche effettuate. Per i Consiglieri comunali l’attività di controllo è demandata al servizio segreteria del Consiglio comunale e gruppi consiliari. Per il sindaco e per i componenti della giunta, sarà invece cura del servizio segreteria della giunta comunale effettuare le verifiche.
 

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