«Il tunnel unirebbe Messina e Reggio meglio del ponte, sarebbe boom economico»

«Il tunnel unirebbe Messina e Reggio meglio del ponte, sarebbe boom economico»
di Diodato Pirone
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Mercoledì 16 Settembre 2020, 09:30 - Ultimo aggiornamento: 8 Ottobre, 20:31
Ad agosto il tunnel sotto lo Stretto è stato catapultato sul palcoscenico delle grandi opere dal premier Giuseppe Conte. Ora ci sta lavorando una Commissione del ministero delle Infrastrutture. Per saperne di più abbiamo contattato l’autore del progetto frutto della testardaggine di un ingegnere ferroviario, Giovanni Saccà, classe 1951, un messinese trapiantato nel Veneto che ci ha lavorato per sei anni gratuitamente.



Tutto comincia nel 2017 quando Saccà partecipa a un convegno sui sistemi integrati Tram-Metro-Treno. L’ingegnere presenta una relazione, non sul tunnel ma su un progetto di “trasporto integrato dello Stretto” che comprende anche il tunnel. La relazione finisce nel libro dei sogni, ma quattro mesi fa Saccà viene raggiunto da una telefonata del governo. E stavolta a Roma lo ascoltano con attenzione.

Ingegnere, perché il tunnel?
«Per l’enorme vantaggio che offre al territorio sul quale sarà costruito e che il ponte non può dare».

Si spieghi meglio.
«Il ponte passa lontano da Messina e Reggio Calabria perché servirebbe il grande traffico fra Sicilia e Italia. Chi abita sullo Stretto ne ricaverebbe vantaggi limitati. Il tunnel, invece, servirebbe il traffico nazionale ma farebbe anche decollare la ricchezza locale e per tutto il Sud».

Per quale motivo?
«Il tunnel sarebbe una metropolitana veloce fra Messina e Reggio che diventerebbe un’unica città di 400.000 abitanti dotata di porto internazionale, Università, aeroporto. Questo polo verrebbe collegato, sempre in alta velocità, alla Zona Economica Speciale di Gioia Tauro e a Catania-Augusta ovvero a due aree industriali. Nel centro del Mediterraneo si creerebbe un grande polo di sviluppo per l’industria e il turismo di tutto il Sud».

Scusi la domanda: ma lei ha progettato il tunnel?
«Non sono uno specialista di gallerie, ma mi occupo di sistemi ferroviari e so che in tutto il mondo un buon sistema integrato di trasporto su rotaie fa esplodere l’economia dell’area servita».

Ma il tunnel costerebbe più o meno del ponte?
«Per il tunnel in sé stimo 1,5-1,6 miliardi di euro, meno del ponte».

E la sicurezza?
«Esistono nel mondo decine di gallerie sottomarine in aree sismiche. Ma non è questo il punto».

E qual è? Lo dica...
«A causa della pendenza ferroviaria e di montagne vicine al mare sia il ponte che il tunnel sarebbero collegati a lunghe gallerie. Per il ponte si tratta di almeno 40 chilometri di trafori. Dunque la vera domanda è: qual è il rapporto migliore fra costi e benefici? Nel caso del tunnel il beneficio è più alto perché il territorio, con la metropolitana Messina-Reggio, avrebbe un boom economico. Invece il ponte, mi scuso per la semplificazione, salterebbe le due città».

Quali altri vantaggi ha il tunnel rispetto al ponte?
«Quattro: minore impatto ambientale; meno espropri di case e terreni; maggiore sicurezza; investimenti spalmati perché si può fare prima il tunnel ferroviario e poi quelli per le auto». 

Perché ora si torna a parlare della “favola” dello Stretto?
«Perché in fatto di sistemi ferroviari l’Italia rischia di essere scavalcata anche dal Marocco e dall’Algeria e potrebbe perdere flussi commerciali a favore della Spagna».

Scavalcati dal Marocco?
«Nessuno sa che Algeria e Marocco hanno l’Alta Velocità. La linea arriverà in Tunisia nel 2035. In Marocco sono già aperte stazioni modernissime: Tangeri, Rabat, Casablanca. Algeri avrà la più bella stazione del mondo. In Marocco, grazie a un accordo con la Cina, lungo la ferrovia sta nascendo Tanger Tech City con non meno di 200 fabbriche. La Spagna sta ipotizzando un tunnel sotto Gibilterra».

Il suo sistema di trasporti dello Stretto a quale modello si ispira?
«In Italia dobbiamo capire che un sistema ferroviario veloce è lo scheletro di una economia robusta. Invece in tutto il Sud c’è una sola stazione moderna, quella di Afragola in Campania». 

Dunque, se passerà il tunnel diventerà un uomo molto ricco?
«Non credo proprio. Ho consegnato tutto al ministero delle Infrastrutture senza impegni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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