VENEZIA - Sono pochi casi, nemmeno una decina, ma ci sono anche loro nella cronaca - che si farà storia - di questi due anni di pandemia. Sono i no-vax più convinti, persone così tanto certe di avere a che fare con un raffreddore qualsiasi e così sicure che i vaccini portino conseguenze disastrose e le cure ospedaliere siano solo una sorta di tortura, da arrivare a rifiutarle. Salvo poi pentirsi quando non c’è quasi più nulla da fare e riuscire - grazie proprio alla tanto bistrattata scienza degli ospedali - a mettersi alle spalle la lotta più difficile con il coronavirus.
LE AUTO DIMISSIONI
Andando in ordine di tempo le storie più recenti riguardano un cinquantottenne e un ventunenne entrambi di Chioggia.
IL (QUASI) GRAN RIFIUTO
È stato però nei mesi scorsi che la volontà anti-cure di una donna l’ha portata sull’orlo del baratro.
Si tratta di una quarantacinquenne mestrina che più volte si era detta contraria ai vaccini. Il virus però non l’aveva risparmiata e sul finire dell’estate la quarantacinquenne era stata ricoverata in ospedale. Più volte, mentre era cosciente su un letto del reparto di Malattie infettive, aveva rifiutato l’intervento delle terapie proposte dai medici del reparto Covid dell’ospedale dell’Angelo, compreso il trattamento con le monoclonali che le era stato proposto.
La malattia e il suo continuo «no» all’intervento della medicina con il protocollo anti-virus l’aveva portata in Terapia intensiva dove si era decisa ad accettare le cure solo quando i medici le avevano prospettato un esito nefasto del suo ricovero. Insomma, davanti alla prospettiva del decesso anche la sua ferrea convinzione che tutto fosse solo una gigantesca montatura e che non necessitava di cure particolari.
LE DIMISSIONI
L’applicazione sulla donna del protocollo standard, dall’intubazione alle terapie monoclonali, ha poi portato alla guarigione della quarantacinquenne che poi è stata dimessa ed è tonata a casa senza riportare particolari traumi legati al long-Covid. Storie simili a quelle di altre persone non vaccinate che anche nel Veneziano hanno rifiutato di entrare in ospedale.