Luca Zaia in diretta: «Covid in calo, ma non esultiamo: bastano 24 ore perché il virus torni a crescere». Caos vaccini: «Rischiamo di sospendere la campagna»

Luca Zaia in diretta, le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto
Luca Zaia in diretta, le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto
di Beatrice Mani
7 Minuti di Lettura
Lunedì 18 Gennaio 2021, 12:10 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 14:57

Luca Zaia in diretta oggi, lunedì 18 gennaio 2021, per le ultime notizie sul Coronavirus in Veneto. I dati, le misure e le novità sulla pandemia sono presentate dal governatore dalla sede della Protezione Civile di Marghera. Argomento caldo di queste ultime ore è la fornitura di vaccini, praticamente dimezzata da Pfizer: tra le Regioni più penalizzate ci sono proprio il Veneto e il Friuli Venezia Giulia. L'amarezza è evidente, Zaia ha commentato con un lapidario «vergogna». E oggi il presidente non ha nascosto la rabbia e la fortissima preoccupazione: qualora le dosi non arrivassero «in Veneto si rischierebbe di sospendere la campagna vaccinale». Per questo Zaia chiede a gran voce che il Governo faccia chiarezza con il distributore Pfizer e ricorra, eventualmente alle vie legali. Ma nel caso in cui la situazione non si sbloccasse? Allora la richiesta è quella di una «distribuzione solidale delle dosi di vaccino», ci sono infatti Regioni non toccate dai tagli.

IL FOCUS Vaccino, Pfizer taglia le forniture: senza dosi a rischio i richiami, favoriti i Paesi che pagano di più

Ma si è parlato della chiusura delle scuole in Veneto fino al 31 gennaio: «È stato fatto un ricorso, è un diritto in democrazia, dopodiché vedremo qual è il testo di questo ricorso». Lo ha reso noto il presidente della Regione . «Immagino - ha aggiunto - sia sulla falsariga di quelli della Lombardia e del Friuli Venezia Giulia. La situazione è fluida. C'è chi pretende di andare a scuola, ma c'è anche una 'foresta silenziosà convinta che riaprire sia rischioso».

Zaia in diretta oggi

Il bollettino

Tamponi molecolari fatti ad oggi 3milioni 584mila, test rapidi 2 milioni e 278mila, positivi 998 sulle ultime 24 ore (5,04% di incidenza) , 299 positivi da inizio pandemia, oggi 69mila attualmente positivi, 3.015 ricoveri ad oggi (400 letti liberi negli ospedali), 336 in terapia intensiva , 2661 (-54) in area non critica - sono 8.025 decessi ad oggi, 47 decessi nelle ultime 24 ore.

Covid in Veneto

I dati sul contagio e sulle ospedalizzazioni da Coronavirus nel nostro territorio stanno calando, ma l'attenzione deve restare sempre alta per il governatore: «Io trovo un clima di esultazione per i dati Covid in calo, noi invece siamo fortemente preoccupati. Il Covid ci ha abituati a cambi di scena repentini.

In 18 giorni sono stati raggiunti questi risultati ma per vanificarli bastano 24 ore, dobbiamo evitare gli assembramenti, a prescindere dalle zone gialle, arancioni o rossi. E se andiamo in casa di non conviventi dobbiamo portare la mascherina».

Vaccini in Veneto

Oggi l'argomento più "caldo" è stato quello dei vaccini: «È vergognoso quello che sta accadendo - ha commentato Zaia -. Non si può dare un piano di forniture che si traduce in un piano vaccinale, che si traduce in appuntamenti e programmazione, e poi che vengano sospese le forniture del 53%. Se poi vado a vedere il taglio a livello nazionale, vedo regioni con tagli zero, altre con tagli moderati, e poi le regioni letteralmente azzoppate. Se venisse messa in discussione la fornitura della prossima settimana anche solo di un vaccino, noi non riusciremo più a vaccinare. Questa settimana possiamo attutire il grave danno, ma la prossima no, la campagna vaccinale sarebbe sospesa, facendo la seconda dose solo a chi ha già ricevuto il vaccino. Ma anche i richiami sono a rischio».

Caso Pfizer, una beffa i contratti firmati dalla Ue: ora rischio seconde dosi. Fiale dimezzate in Veneto e Friuli Venezia Giulia

«Il commissario Arcuri mi ha riferito che sulla destinazione dei tagli ai vaccini ha deciso Pfizer, vorrei capire quale principio o algoritmo hanno usato per tagliarci il 53% della fornitura. Io vorrei capire che premio nobel ha assoldato Pfizer per decidere le forniture delle regioni. Noi non abbiamo fatto contratti con Pfizer, quindi siamo parte lesa ma non controparte giuridica: spero che a livello nazionale si vada giù duri e pesanti a livello legale. Siamo molto arrabbiati, non si può mettere in discussione un servizio vitale per i cittadini. Noi stiamo pensando di tutelarci, non so come ma lo faremo.

«Il governo deve andare a vedere il calo di forniture negli altri paesi, perché se non ci fosse un calo sarebbe un problema di potere contrattuale dell'Italia. Quale ritardo massimo ci può essere per il richiamo del vaccino? Sul bugiardino c'è scritto 21 giorni. Se c'è scritto questo bisogna farlo».

In arrivo la metà delle dosi previste, l'Ulss 2 rinvia le vaccinazioni per 6mila persone

Distribuzione solidale delle dosi

«Spero e auspico che ci sia almeno una distribuzione solidale del vaccino che c'è, noi siamo sempre stati a disposizione, è drammatico quello che sta accadendo. Mi aspetto ci sia un minimo di condivisione per noi, regioni che non abbiamo colpe». La tenzione è alta, la penalizzazione di alcune regioni rispetto ad altre è mal digerita dal governatore che parla ancora di una situazione drammatica e della violazione dei diritti dei cittadini: «Questa settimana faremo, a fatica, i richiami. Se la prossima non arrivano i vaccini è il disastro, non riusciremo neppure a fare i richiami. Devono essere chiarite queste situazioni, chi vuole vacicnarsi deve avere la possibilità di vaccinarsi». 

Scuola

Un ricorso al Tar perché si torni in classe, il parere del Cts e un dibattito che sembra non avere mai fine sulla decisione di molte regioni di rimandare l'apertura delle scuole superiori. «Ci rifiutiamo di far partire una guerra fra poveri - ha affermato il governatore del Veneto Zaia -. Noi abbiamo una responsabilità: garantire la salute ai cittadini. Firmare un'ordinanza per chiudere una scuola è una sconfitta, questo l'ho sempre detto. Ma davanti alle relazioni che ci hanno fatto abbiamo compiuto questa scelta». «I colleghi delle Regioni sono abbastanza arrabbiati» sul tema della riapertura delle scuole. Lo ha sottolineao il presidente del Veneto Luca Zaia, in vista della riunione di questa sera. «Mettetevi nei panni - ha aggiunto, rivolto ai giornalisti - di chi deve garantire la salute pubblica e si vede questo chiude-non chiude. Ci dicono adesso che il parere di scienziati, come Burioni o Palù, sono smentitì dal Cts. Quelli che vanno in Procura a rispondere siamo però noi», ha concluso.



Il verbale del Cts

«Abbiamo il verbale del Cts che dice: il ministro Speranza ha chiesto un parere al Cts sulla riapertura delle scuole. "Allo stato attuale le scuole sembrano essere ambienti relativamente sicuri", scrive il Cts, "purché si adottino le precauzioni". L'attuale incremento dei nuovi casi è stato contenuto, pur osservando una differenza fra regioni. Da un lato dice che la scuola è imprescindibile, dall'altro che vanno osservati i dati dei vari territori regionali. Noi stasera abbiamo la conferenza dei presidenti di Regione per affrontare questo tema - ha precisato Zaia -, di certo ci adegueremo a pareri o ordinanze nazionali solo se la condizione sanitarià sarà coerente a sostenere questa riaperturaIl parere del Cts sulla riapertura delle scuola «smantella di fatto la costituzione delle zone, bisogna rivedere tutto questo modello». Ha detto il presidente Zaia.

«So che stamani hanno fatto un ricorso per la riapertura, come avvenuto in altre realtà, vedremo il testo. Molte famiglie e molti studenti sono preoccupati, ci scrivono di tener chiuse le scuole, vedremo come andrà a finire - ha commentato Zaia -. Promuovi lo smart working e procedi con il rientro a scuola, la scuola è un momento di assembramento. Nei prossimi giorni la dottoressa Russo farà il punto sull'evoluzione del virus, riaprendo le scuole il rischio aumenta o resta uguale, noi partiamo da questo presupposto. Fino a una settimana fa ci hanno parlato della terza ondata, alcuni parlano di lockdown apertamente, di restrizioni su tutto il territorio, e invece le scuole esulano da questo. Ora ci aspettiamo il parere del ministro Speranza, visto il parere chiesto al Cts da lui stesso».

© RIPRODUZIONE RISERVATA