Frate francescano vinto dal Covid in due settimane: addio a don Centis

Padre Ciro Dino Centis
Padre Ciro Dino Centis
di Claudia Borsoi
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Domenica 19 Dicembre 2021, 05:03 - Ultimo aggiornamento: 09:28

VITTORIO VENETO - Cordoglio in città per la morte di padre Ciro Dino Centis, frate minore e sacerdote del convento francescano di Vittorio Veneto nella cui chiesa, molto frequentata dai fedeli vittoriesi, era solito celebrare la messa e confessare. Si è spento venerdì, 17 dicembre, a 94 anni nell'ospedale di Vittorio Veneto vinto dal Covid-19, virus che ha minato il suo quadro clinico già segnato da varie patologie. Il primo dicembre padre Ciro era risultato positivo al tampone, poi il 4 era stato ricoverato in ospedale. «È rimasto cosciente fino a giovedì testimoniano i confratelli - Era preparato a quanto sarebbe accaduto e si è spento serenamente. Era vaccinato con due dosi e in attesa della terza quando si sono manifestati i primi sintomi del virus che in 15 giorni lo ha portato alla morte». La notizia del decesso di padre Ciro ha fatto il giro della città e in molti si sono uniti nella preghiera.
Vicinanza ai Frati Minori del convento vittoriese era stata espressa dai fedeli anche nelle settimane scorse, quando il convento era stato chiuso proprio per la presenza di alcuni contagi tra i frati. Originario di San Vito al Tagliamento, nel veneziano, padre Ciro era arrivato nel convento di piazza San Francesco nel 2006.

IL RICORDO
«Celebrava le messe e si metteva a disposizione per le confessioni ricordano i confratelli - A 94 anni aveva ancora la curiosità di un bambino. Era una persona di grande umanità, intelligenza e arguzia. Era un consigliere spirituale, un saggio, un uomo di Dio. Ha sempre testimoniato un grande amore per la preghiera». Doti umani e spirituali che erano apprezzate non solo dai suoi confratelli, ma anche da chi frequenta, anche quotidianamente, la chiesa dei frati. Padre Ciro, dopo la professione religiosa, era stato educatore ed insegnante di latino, italiano e anche elettrotecnica a Chiampo, Lonigo e a Venezia.

Era poi seguito un periodo da parroco in Calabria per complessivi 15 anni. Dal 1988 al 2001 era stato missionario in Africa, in Guinea Bissau, occupandosi di accoglienza e della cura dei lebbrosi a Kumura, dove aveva svolto anche l'incarico di parroco. Al rientro in Italia aveva vissuto e operato nella comunità dei frati minori a Cortina d'Ampezzo, realtà oggi chiusa, quindi nel 2006 il suo arrivo a Vittorio Veneto.

IL FUNERALE
E qui, nella chiesa di San Francesco ai Frati dove lui era solito dire messa, si terrà martedì 21 alle 10 il suo funerale, mentre lunedì alle 19 sarà recitato il santo rosario. Poi la salma proseguirà per la cremazione e le ceneri verranno tumulate nella tomba dei frati di Vittorio Veneto nel cimitero di Ceneda. Prima di spegnersi, padre Ciro ha avuto modo di incontrare uno dei suoi fratelli, oltre ad un confratello. Nel frattempo da giovedì il convento, come pure la chiesa di San Francesco, sono stati riaperti al pubblico, dopo che tutti i frati hanno ricevuto l'esito negativo al tampone.
I CONTAGI
In città la curva dei contagi da Covid-19 si mantiene stabile da alcuni giorni. «Dopo aver toccato l'apice di 277 positivi, la curva in questi giorni si mantiene su quei numeri: a sabato mattina i positivi erano 264 fa il punto il sindaco Antonio Miatto -. I nomi riportati nella lista cambiano di giorno in giorno, testimoniando un trend in uscita e un trend in entrata di positivi che si mantiene stabile». Di ieri, infine, l'annuncio da parte dell'Usl 2 della chiusura delle sale operatorie dell'ospedale di Vittorio Veneto, nosocomio che alla luce del trend di positivi e di ricoveri si conferma in prima linea per la cura dei pazienti affetti da Covid-19. 

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