Zaia la diretta: «Sul tavolo 2 proposte per acquistare 27 milioni di dosi di vaccino Pfizer»

Luca Zaia
Luca Zaia
di Gigi Bignotti
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 12:38 - Ultimo aggiornamento: 21:17

Luca Zaia in diretta oggi, 17 febbraio 2021, per le ultime notizie sulla pandemia da Coronavirus in Veneto.

Pfizer, offerta sul tavolo

 «In questo momento il mio dirigente mi dice che abbiamo 2 situazioni per le quali è già stata presentata una bozza di accordo per 12 milioni di dosi per una realtà e 15 milioni per l'altra, in totale 27 milioni di dosi e il vaccino in questione è Pfizer». Lo ha detto il presidente della regione Veneto Luca Zaia a Radio 24 nella serata di oggi.«Io ho l'obbligo di verificare se mi arriva un'offerta scritta perchè nessuno mi deve contestare fra un anno che c'erano i vaccini. Mi devo occupare della salute dei veneti, ho l'obbligo di fare la verifica. Io ho un impegno anche di natura etica e trovo scontato che un presidente se ne occupi, per me è un dovere preservare la salute dei veneti» - e continua a Radio 24 - «quando sono andato a comprare i respiratori, se non li avessi comprati e atteso quelli ufficiali, i miei cittadini sarebbero morti».

Il bollettino

Nelle ultime 24 ore l'incidenza dei positivi sui tamponi effettuati nelle ultime 24 ore in Veneto è dell'1,26%, pari a 492 casi su 39.030 test. Un'incidenza bassissimache sta a dimostrare la nostra condizione sanitaria. Siamo però preoccupati - ha proseguito Zaia - perché oggettivamente il Veneto ha un comportamento anticiclico, abbiamo avuto un'onda d'urto a novembre e dicembre, e dal primo gennaio cominciato a calare. Siamo convinti che i fattori siano molteplici, di certo non solo per il cambio di colore della zona. Pensiamo che il tema delle varianti abbia pesato, ora ne abbiamo 8 varianti, 5 note al database nazionale, una inglese, due tipiche. Prendiamo poi atto che siamo circondati da cluster che sono in crescita. Ma resto convinto che quando si cita la parola 'lockdown' serve uno studio approfondito - ha concluso - e non dibattiti tra esperti.

Ora  l'attenzione massima si concentra sulle varianti del virus, che sono pericolose: noi la prima l'abbiamo isolata il 24 dicembre scorso,  prima di tutti gli altri. Ad oggi in Veneto è stata individuata la variante brasiliana - un caso - nel Padovano e altre, fra cui l'Inglese, un po' in ogni provincia.

L'inglese in particolare  rappresenta  ormai il 20% dei casi di positività.

All'estero la situazione è preoccupante specie in Germania, il Paese ha prolungato il lockdown, ma che va affrontato in modo costruttivo. Senz'altro mantenere il distanziamento corretto, usare la  mascherina e lavarsi spesso le mani serve più di un lockdown. 

Vaccini

La nostra campagna sta avanzando, ieri - 16 febbraio - abbiamo vaccinato seimila persone, ma potremmo fare molto di più se ci danno le dosi. In pratica se avessimo fiale a sufficienza noi in Veneto riusciremmo a vaccinare tutta la popolazione entro l'estate, per poi essere Covid free.

 In Israele con campagna a tappeto ora stanno uscendo dall'emergenza. In questo momento la domanda supera l'offerta, noi stiamo favendo le verifiche e attendiamo in via libero del commissario  Arcuri come ho più volte spiegato. Noi non ce ne stiamo con le mani in mano aspettando il piano vaccinale, anche se sarebbe più comodo, ma noi cerchiamo il bene dei veneti senza alcun tornaconto personale.

AstraZeneca

Il Veneto allargherà la platea del vaccino AstraZeneca ai cittadini dai 65 anni in giù.  Il target aumenta - ha spiegato Zaia - e c'è già uno studio che afferma che con la seconda dose AstraZeneca dà l'85% di risposta anticorpale. Quindi siamo nell'ambito di un vaccino che funziona», ha concluso. 

L'attacco

 Piero Di Lorenzo, presidente dell'Irbm di Pomezia,  invita  ad alzare la guardia contro il rischio di truffe sui vaccini anti-Covid e attacca il governatore del Veneto Zaia: «Lui  dice che gli hanno offerto 27 milioni di vaccino per il Veneto? Anche a Totò hanno offerto il Colosseo… AstraZeneca non ha nessuna intenzione di far trovare dosi sul mercato libero. Siamo impegnati a onorare i patti con l'Unione europea. Per il resto posso solo invitare alla prudenza: una società napoletana ha offerto anche a noi dell'Irbm vagonate di vaccino russo, abbiamo passato la pratica alla procura di Roma». «Il nostro vaccino - ha concluso - è efficace dopo la prima dose al 73%, dopo la seconda all'82%. Ma in tutti i casi si esclude il ricovero ospedaliero anche per coloro che malauguratamente possono essere fuori dalla copertura. Io non ho il terrore di prendermi il Covid se so che si concretizza solo in un mal di testa, un pò di febbre e in un mal di schiena».

Secca la replica di Zaia durante la diretta: «Non so chi sia questo signore e lo invito a comunicare le sue fonti, le nostre sono verificabili e verificate, ma la partita non è chiusa e vedremo alla fine. Questo signore potrebbe anche doversi scusare per le sue accuse».

Il dirigente

Il dottor Luciano Flor - direttore generale della sanità veneta - è infine interventuto per chiarire i vari passaggi della ricerca di vaccini: si tratta di una trattativa comolessa in cui di recente è entrata anche AstraZeneca, ovviamente il Veneto se sarà autorizzato si rivolgerà a chi dà le maggiori garanzie.

Sulla mortalità che  non decresce come gli altri dati clinici il dirigente ha ricordato che la mortalità è prevalentemente in ospedale e si tratta di pazienti che erano in cura da uno o più mesi e si sono aggravti. Il Veneto - ha ricordato poi Zaia - è l'ottava regione in Italia come livelli di mortalità per abitante.

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Zaia in diretta

Sci e  Turismo

In queste ore stiamo assistendo all’ennesima battuta d’arresto per l’economia della nostra montagna - ha scritto oggi sui social Zaia - la salute va sicuramente tutelata ma l’emergenza non esclude la condivisione di scelte e tempi di intervento. E’ disarmante ospitare una kermesse internazionale dello sci e al tempo stesso invitare cittadini e appassionati di sport invernali a rinunciare a questo spettacolo.
 

Covid in Veneto

«Mai abbassare la guardia - ha intimato nei giorni scorsi Zaia - e questi dati estremamente positivi dal primo di gennaio sono importanti, il virus c'è, un 2% dei nostri tamponi sui contatti dei positivi ci dicono che il contagio c'è. Con mille persone in una piazza abbiamo 3 positivi potenziali, ma se rispettiamo le regole quei tre su mille non possono fare tanti danni, a chi invoca il lockdown ricordo che se tutti rispettassero le regole non ce ne sarebbe bisogno e si avrebbe un effetto migliore della chiusura totale. Se qualcuno propone il lockdown sostenuto da valutazioni scientifiche, con un impegno e molte certezze, allora va bene, ma per ora ne sento parlare in modo aleatorio. Quando si invoca una misura così importante bisogna avere delle grandi giustificazioni, se c'è un dibattito fra scienziati, qualche dubbio mi viene»

Malcontenta. Focolaio di variante inglese a scuola

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