L'omicidio di Cadoneghe, la figlia difende il padre: «Non avrebbe mai ucciso la mamma, l'ha trovata già morta»

Natalina Milani nel 2017 assieme al figlio Davide durante una cena di famiglia
Natalina Milani nel 2017 assieme al figlio Davide durante una cena di famiglia
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Domenica 31 Ottobre 2021, 10:46

CADONEGHE - «Mio padre amava troppo mia madre per poterle fare quello di cui è accusato. Voglio chiarezza e solo l’autopsia la darà. Sono convinta che lui l’abbia trovata già morta e per questo abbia deciso di togliersi la vita, incapace di stare al mondo senza di lei». 
Tiziana, la figlia di Ferruccio Bosello e di sua moglie Natalina Milani, non riesce a credere a quanto avvenuto l’altra notte nella camera da letto dei suoi genitori. Non riesce a immaginare suo padre che prende un cuscino per soffocare la moglie. Per quanto anziana, per quanto malata, per quanto ormai assente di testa a causa dell’Alzheimer.
Mamma e papà per lei sono stati un esempio d’amore e non riesce ad accettare che questo venga distrutto da un fatto di sangue così terribile.
«I miei genitori si sono amati per tutta la vita. Prima di dire che mio padre è un assassino voglio conoscere i risultati dell’autopsia perchè non credo possibile che mio padre abbia fatto una cosa del genere alla sua Natalina. È fuori dal mondo» continua scandendo bene tutte le parole, con voce ferma e convinta, evidenziando il rapporto d’amore e di rispetto che c’era tra i due. 
«Lui viveva per lei, le portava tutti i giorni l’acqua e il biscottino appena si svegliava e prima di andare a letto. La accudiva per quanto era nelle sue possibilità. Era la sua principessa, lo era sempre stata, e per questo penso sia impossibile l’abbia uccisa». 

L’IPOTESI
Per la figlia Tiziana, l’unica cosa che ha una spiegazione in tutto quel che è accaduto, è che il padre abbia deciso di seguire anche nella morte la sua amata. «Sono convinta e spero che l’autopsia mi dia ragione, che papà abbia trovato la mamma già morta, nel suo letto.

E alla vista di lei così, disperato, abbia deciso di uccidersi per stare con lei per sempre. Io capisco che possa aver provato a suicidarsi quando ha scoperto che mamma se n’era andata, ma non ritengo possibile che sia stato lui la causa della sua morte. Ripeto, l’amava troppo. Non le avrebbe mai fatto del male».

LA SERATA
Tiziana Bosello non prende nemmeno in considerazione che l’uccisione della madre sia stata un gesto d’amore o di disperazione, come già capitato in casi analoghi. «No, no. Non è così. Fino a ieri sera non c’era alcun problema, mio padre non aveva mai detto nulla che potesse far pensare a una cosa del genere. Si prendeva cura di lei, stavano sempre insieme e non poteva essere altrimenti perché hanno passato insieme tutta la loro vita. Inoltre non erano due anziani “abbandonati” a loro stessi, come in altri casi». 

GLI AIUTI
Ferruccio e Natalina, infatti, vivevano al piano terra della villetta dove risiede anche il figlio assieme alla sua compagna. 
Tiziana, inoltre, da qualche tempo aveva trovato una donna esperta nella cura delle persone malate che potesse aiutarli nella gestione sempre più difficoltosa degli anziani genitori. In particolare della mamma che aveva bisogno di essere seguita in tutto, fin nei più intimi bisogni. 
«Io lavoro a turni, ma ogni giorno vengo dai miei genitori. Così è stato ieri. Sono rimasta con loro tutto il pomeriggio e la sera finché non sono andati a letto. Con me c’era la badante, che avevo trovato io proprio per seguirli in modo tale che non fossero mai da soli. Ieri avevo anche organizzato delle visite mediche sia per mia mamma che per mio padre. Insomma, non erano per nulla lasciati a loro stessi, ma anzi erano amati e sostenuti». 
 

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