Nella casa del rogo oggetti e cibo accatastati: «Una tragedia annunciata»

Nella casa del rogo oggetti e cibo accatastati: «Una tragedia annunciata»
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Giovedì 26 Settembre 2019, 10:16

PADOVA - «Avrebbero avuto bisogno entrambi di una badante. Anzi, dell'appoggio costante dei servizi sociali». È il commento più diffuso tra i residenti di via Fratelli Carraro, zona Mortise, dove ieri un incendio ha devastato quel piccolo appartamento di cinquanta metri quadri, fatto di due camere, un bagno e una cucina-salotto.
Tra i vicini di casa di Antonio e Giuseppina sono molti quelli che pensano che una tragedia del genere era «quasi annunciata». Per i problemi fisici di lei, per i problemi di salute del figlio, per le condizioni precarie in cui vivevano. «Erano abbandonati dai parenti e dalle istituzioni - borbotta un vicino di casa - non ricevevano mai la visita di nessuno e si arrangiavano da soli. In molti sapevamo in quali condizioni vivevano anche perché le finestre dell'appartamento erano quasi sempre aperte. Non è la prima volta - aggiunge il dirimpettaio - che qui a Mortise accadono disgrazie simili. Ci sono molte coppie di anziani e persone solitarie in condizioni di assoluta povertà e con gravi problemi di salute. Avrebbero bisogno di essere assistite con cadenza quotidiana». 
 
IL SOPRALLUOGO
Alle cinque del pomeriggio sul posto è arrivato il direttore padovano dell'Ater, Marco Bellinello, accompagnato dai suoi stretti collaboratori. I vertici dell'azienda hanno effettuato un sopralluogo parlando con il capo-squadra dei vigili del fuoco e con il luogotenente dei carabinieri Giovanni Soldano. «Non conosco la causa dell'incendio, probabilmente si tratta di un incidente domestico ma siamo in attesa - spiega il presidente dell'Ater Gianluca Zaramella - appena abbiamo saputo ciò che era successo siamo corsi lì mettendoci a disposizione. Ora c'è solo grandissimo dolore per l'evento che ha colpito i nostri inquilini e un augurio per il signore ricoverato in gravi condizioni, speriamo davvero che possa cavarsela». 
Dal punto di vista tecnico, va detto che il condominio popolare è degli anni Novanta e che tutti gli altri appartamenti (diciotto suddivisi su sei piani) sono considerati agibili e in buone condizioni. La certificazione di prevenzione incendi era stata ottenuta da poco tempo. Nel tardo pomeriggio gli inquilini dei piani superiori, nonostante l'acre odore di fumo ancora impregnato nei locali, hanno potuto fare rientro nei rispettivi alloggi.
BOTTA E RISPOSTA
Chi fa polemica è il consigliere comunale della Lega Alain Luciani. Corso subito sul posto, lancia l'attacco all'amministrazione comunale: «Ci troviamo davanti ad una classica situazione di disagio - prosegue il consigliere - come questa ce ne sono tante altre e nelle periferie si stanno moltiplicando. Dove sono i Servizi sociali? I residenti raccontano che più volte è stata invocata una maggior presenza». Pronta la replica dell'assessore al Sociale Marta Nalin: «Fare polemica immediatamente dopo una tragedia mi pare fuori luogo, in ogni caso per noi non esiste centro e periferia. I servizi sociali sono in tutto il territorio». Il Comune sta facendo ulteriori approfondimenti sulla situazione. 

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