La farmacista pasionaria alla guida del popolo anti green pass: «Misura illegittima e discriminatoria»

Cristina Muratore, la farmacista anti green pass
Cristina Muratore, la farmacista anti green pass
di Daniela De Donà
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Domenica 8 Agosto 2021, 05:04 - Ultimo aggiornamento: 12:55

BELLUNO - No al Green pass. In nome della difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione. E' la tesi di base di Cristina Muratore, leader di un gruppo di bellunesi che boccia decisamente i vantaggi della Certificazione verde Covid-19 divenuta obbligatoria nell'accesso a varie attività o per la partecipazione ad eventi. Coinvolti: cinema, musei, convegni, alberghi, centri termali, traghetti, treni intercity, ristoranti, palestre, sagre, pizzerie, piscine.

LA VIA D'USCITA
Per i No Green pass va cavalcata un'alternativa: «Esiste una carta verde europea, un lasciapassare, diverso dal nostro Green pass, che non discrimina le persone in base alla doppia vaccinazione effettuata e prevede la libera circolazione». E' la sintesi del pensiero di Muratore, la farmacista che, ieri pomeriggio, sabato 7 agosto, nei giardini di Piazza del Martiri, ha sostenuto e dato il via alla manifestazione pubblica. «Noi non siamo No Vax ha tenuto a precisare erroneamente si fa questo collegamento per screditarci». (In piazza c'erano comunque i cartelloni contro le case farmaceutiche ndr) Poi giù contro il Green pass: «Limita le nostre libertà individuali, e il popolo ha diritto di dire no ad una misura illegittima del governo. Perché esiste la disobbedienza civile come modalità di protesta. Oppure dovrebbero entrare in gioco i giudici per disapplicarlo, in nome di quella norma comunitaria europea che è superiore al diritto degli Stati membri. Il nostro Parlamento, insomma, non può emanare leggi che vadano contro quelle europee».

«CERCHIAMO L'ARMONIA»
Cristina Muratore è in piedi su una panchina di pietra. Tiene a sottolineare che la sua non è «lotta di parte, tant'è che abbiamo evitato partecipazioni come partiti. Non vogliamo lo scontro, cerchiamo l'armonia, la verità, il benessere per tutti». Va giù decisa nel voler far piazza pulita del Green pass del quale, a lei, non piace neppure il colore: «Fa venire i brividi.

Di verde non ha nulla, evoca solo quel libro green che negli Usa serviva per discriminare gli afroamericani». Sarà. Sta di fatto che Muratore è un fiume in piena: «Il Green pass si basa su falsità, su una propaganda che fa sì che il cittadino si adegui solo perché è stanco di restrizioni. Restrizioni che sono, peraltro, antiscientifiche e schizofreniche». Muratore apre il dibattito alla piazza: «Pare che ci siamo abituati alla malasanità. Pretendo di sapere in che modo il Green pass tutela la salute. Vorremmo che ci fossero dei medici, qui, disposti a spiegarci». Muratore avvisa che alcuni medici erano stati invitati, così come erano stati invitati degli esperti costituzionalisti: «Annuncio che a fine agosto ci ha garantito il suo intervento Daniele Trabucco».

LA SOCIOLOGA
Dopo la farmacista, la sociologa. «Sono qui, però, come megafono della società civile - ha esordito Manuela Zorzi - partendo con sciabolate non da poco le televisioni ci propinano quello che vogliono, senza dare un link, senza documentazione scientifica. Ormai siamo in guerra, ma, vi assicuriamo, non moriremo per essere stati qui».

LE FORZE DELL'ORDINE
Defilati, ma presenti. Per garantire che tutto si svolga senza criticità. Già alle 16.45 dieci uomini Carabinieri e Polizia, chi in divisa, chi in borghese si posizionano ai lati di piazza dei Martiri: «Per evitare possibili assembramenti, sensibilizzando al rispetto delle regole», precisa il dirigente del servizio di Ordine pubblico, Federico Farris. Che, a fine pomeriggio, si esprime così: «E' stata una manifestazione da manuale, 150 persone che parlano, con vari interventi, in modo pacifico. Anche mantenendo il distanziamento». Ma, tra questi 150, mancavano i giovani. Donne e uomini, invece, per lo più tra i 50 e i 70 anni.
 

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