Sanità, ecco il piano degli ospedali: «Basta tagli, sarà il modello Lazio»

Sanità, ecco il piano degli ospedali: «Basta tagli, sarà il modello Lazio»
di Lorena Loiacono
2 Minuti di Lettura
Martedì 4 Novembre 2014, 16:07 - Ultimo aggiornamento: 5 Novembre, 09:12
Più assistenza sanitaria e meno costi, riducendo gli sprechi. Un piano ambizioso, quello messo in campo dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che parte dai posti letto e arriva fino alle ambulanze. La riorganizzazione della rete ospedaliera per il 2015 prevede infatti 21.611 posti letto tra cui 17.581 per acuti e 4.030 post acuti : saranno complessivamente riorganizzate la rete dell’emergenza, quella cardiologica, del trattamento ictus, trauma grave e rete perinatale.





Per l'emergenza, sono previsti 5 Dea di II livello: S. Camillo, Umberto I, S. Giovanni, Gemelli, S. Maria Goretti di Latina e il Bambino Gesù per la pediatria. Sono 21 i Dea di primo livello e 18 i pronto soccorsi. Per l’emergenza pediatrica i riferimenti sono Gemelli, Umberto I, S. Camillo e Bambino Gesù. Le Centrali Operative dell’Ares 118 passano da 7 a 4, con un sistema di teletrasmissione del tracciato elettrocardiografico tra i mezzi di soccorso e le emodinamiche di riferimento. L’emergenza cardiochirurgica potrà contare su Policlinico Umberto I, Tor Vergata, San Camillo e Gemelli che, a Roma, conteranno su 13 servizi di cardiologia ed emodinamica aperti 24 ore su 24.



Un servizio fondamentale, considerando che solo nel 2013 sono stati 7.000 i ricoveri per ictus ischemico e 1.700 per ictus emorragico. La rete per il trauma conta su 3 Centri traumi di alta specializzazione come il Policlinico Umberto I, il Gemelli e il S. Camillo mentre quelli di zona sono Tor Vergata, S. Eugenio, S. Giovanni, S. Maria Goretti di Latina, Spaziani di Frosinone, Belcolle di Viterbo e 17 Pronto soccorso. Il Cto avrà un ruolo di rilievo per l'unità spinale. Rivoluzionata anche la rete perinatale che entro fine anno avrà quattro reti assistenziali: Umberto I, S. Giovanni, S. Camillo e Gemelli, con uno o due centri di II Livello. Cambia anche l'assetto delle singole strutture: il Cpo di Ostia passa da 23 a 42 posti letto, l'Eastman viene integrato al Policlinico Umberto I, il Nuovo Regina Margherita si riconverte in Casa della Salute e il San Filippo Neri diventa presidio ospedaliero della ASL Roma E, mantenendo il ruolo di Dea di I livello.



«Nel 2007, anno d’inizio del piano di rientro – ha sottolineato Zingaretti - il sistema sanitario regionale produceva 2 miliardi di disavanzo ogni anno. Oggi è 10 volte di meno e nel 2015 il sistema sarà in pari. Nel 2007 il numero di cittadini che venivano ricoverati in un ospedale era di 201 per 1000 residenti. Uno dei rapporti più alti in Italia. Oggi è di 165,3, vicinissimo alla media nazionale di 160 per 1000».