Roma, strategie di inclusione per i Rom e lotta al razzismo: l'incontro con Comune e Regione

Roma, strategie di inclusione per i Rom e lotta al razzismo: l'incontro con Comune e Regione
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Lunedì 15 Settembre 2014, 21:58 - Ultimo aggiornamento: 16 Settembre, 09:29
ROMA - Strategie di inclusione per i Rom e lotta al razzismo in un quadro strutturale. Con un incontro tra Comune di Roma, Regione Lazio e i rappresentanti Rom ha preso il via un percorso per affrontare i problemi e le condizioni vissute dai cittadini di etnia Rom nella citt di Roma e nel Lazio, riguardanti lavoro, casa, scuola e sanit.

Un primo passo verso l'inclusione sociale dei rom e verso il superamento dei campi nomadi: è stato lo scopo dell'incontro tra istituzioni locali, regionali e la società civile, svoltosi negli uffici di viale Manzoni a Roma, sabato scorso. Con Erica Battaglia, presidente della V Commissione Affari Sociali di Roma Capitale, gli assessori alle politiche sociali dei Municipi III, VII, VIII, XIV; Marta Bonafoni, consigliere della Regione Lazio, Marco Brazzoduro, rappresentante Romed Act - Consiglio d’Europa, Salvo di Maggio, Cooperativa Ermes, Nino Lisi, Cittadinanza e Minoranze ed una rappresentanza rom composta da Cizmic Casim, Bahiram Hasimi e Marcello Zuinisi.



"L’incontro ha segnato l’inizio di un lavoro strutturale e programmatico per affrontare problemi e condizioni vissute dai cittadini di etnia rom nella città di Roma e nel Lazio - dicono i rappresentanti dei cittadini rom -. Costretti a vivere nei famigerati campi nomadi, voluti, costruiti e finanziati dalle precedenti amministrazioni, la società civile rom è stata costretta e confinata ai margini della città in veri e propri luoghi di apartheid, luoghi inadatti alla vita umana, luoghi di esclusione sociale. Chiediamo di uscire dai campi attraverso l’applicazione di accordi quadro strutturali (impegno preso dallo Stato italiano con il Consiglio d’Europa) ed implementazione di regole e governance previste dalla strategia nazionale di Inclusione con Unar Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Gli assi di lavoro sono quattro: lavoro, casa, scuola e sanità. Per garantire la piena inclusione sociale dei cittadini e cittadine Rom nella Capitale ed in tutta Italia le istituzioni sono chiamate a rispettare principi e metodologie pedagogiche previste nella Strategia: i cittadini e le cittadine Rom vogliono uscire dai campi affermando una vita come tutti i cittadini con diritti e doveri. I percorsi di inclusione sociale devono vedere come attore fondamentale della progettazione lo stesso soggetto destinatario: la società civile rom. È inimmaginabile ed un vero crimine proseguire sulla strada percorsa sino ad oggi. Decine di milioni di euro spesi per politiche che hanno generato miseria. esclusione, emarginazione, devianza e criminalità". Nell'incontro di sabato affrontato anche il tema dei pregiudizi e degli sterotipi: "L’Italia non conosce il popolo Rom - dicono -: secondo recenti ed autorevoli ricerche, la percentuale di cittadini autoctoni che nutrono sentimenti di ostilità verso la società civile Rom è la più alta d’Europa. L’85% degli italiani e degli autoctoni" si dice ai Rom. "Una percentuale drammatica - insistono dopo l'incontro di sabato - che impedisce l’inclusione sociale generando isolamento, conflitti, vere e proprio guerre". Le associazioni della società civile rom lanciano una sfida a Renzi e al sindaco Marino: "Lavoriamo insieme con le istituzioni che vogliono realmente applicare gli accordi europei sottoscritti dall'Italia. Sarebbe un ottimo segnale da portare all'incontro tra le Capitali Europee sulla “questione Rom” convocato a Bruxelles il prossimo 4 ottobre. Una campagna contro il razzismo per uscire davvero dalla crisi".
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