Roma, scritte antisemite sui muri dei negozi
degli ebrei. Pacifici: "Stesse scene viste nel 1933"

Roma, scritte antisemite sui muri dei negozi degli ebrei. Pacifici: "Stesse scene viste nel 1933"
di Franco Pasqualetti
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Martedì 29 Luglio 2014, 03:33 - Ultimo aggiornamento: 12:04
Tutto in una notte. Un raid che ha visto protagonisti i negozi gestiti da commercianti ebrei: scritte, manifesti, adesivi, svastiche. Un blitz antisemita che, dall'Appio al centro storico, ha riportato Roma a un clima di odio che sembrava lontanissimo.





Sui muri e sulle vetrine di molti negozio questa mattina sono apparse più di 70 scritte e volantini contro Israele e pro Palestina affiancate da svastiche e celtiche. “Anna Frank cantastorie”, “ogni palestinese è come un camerata! Stesso nemico stessa barricata”, si legge su un altro manifesto con accanto una celtica sono comparsi sui muri di via Cola di Rienzo. Altre minacce poi in via Ottaviano, via del Leoncino, via della Lupa.



Durissima la reazione della Comunità ebraica. «Questa mattina Roma si è svegliata nel peggiore dei modi - tuona il presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici - i suoi muri sono stati imbrattati da decine di scritte neonaziste inneggianti odio nei confronti degli ebrei. Dall'Appia fino in Prati, dal centro storico alla periferia, svastiche, insulti e minacce di morte hanno tappezzato le serrande dei commercianti. La mente corre al 1933, quando alcune stelle gialle furono attaccate all'entrata dei negozi di proprietà di ebrei. Oggi Roma e l'Italia sono diverse, le Istituzioni sono con noi nel rispetto dei principi costituzionali. Ma non dobbiamo mai abbassare la guardia, per questo facciamo appello al sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, e al questore di Roma per individuare gli autori di questi gesti nella speranza che anche le attività di prevenzione possano arginare questa campagna di odio».



E l'appello di Pacifici non è caduto nel vuoto. La Digos avrebbe infatti già individuato i primi responsabili del blitz. In particolare sulla via Appia gli agenti della Questura avrebbero in mano dei filmati di una banca in cui si vedono i possibili autori. Dalle prime indiscrezioni che trapelano il cerchio si sta stringendo in queste ore attorno a esponenti dell'ultra-destra romana e dell'hinterland (in particolare l'area dei castelli romani).
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