Mafia capitale, il primo tesoro di Buzzi:
"È in cassaforte a San Marino"

Mafia capitale, il primo tesoro di Buzzi: "È in cassaforte a San Marino"
di Valentina Errante
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Lunedì 8 Giugno 2015, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 09:02
I soldi volavano all'estero già all'inizio degli anni Duemila. È dagli atti dell'inchiesta su Mafia capitale risulta che già nel 2001 i “risparmi” di Salvatore Buzzi, il re delle coop e braccio destro di Massimo Carminati, finissero su cassette di sicurezza e conti a San Marino. Centinaia di milioni di lire in contanti. Poi euro sempre cash. Denaro che veniva investito in valori mobiliari, pronti contro termine. Se fossero i risparmi dell'ex detenuto o se Buzzi portasse fuori dai confini italiani soldi altrui non è ancora chiarito. Ma adesso si va indietro nel tempo.



IL LIBRETTO AL PORTATORE

È il 14 agosto 2001 quando Buzzi, insieme all'allora moglie Silvana Costantini, si intesta una cassetta di sicurezza in una banca di San Marino. Il giorno prima, la signora Costantini aveva aperto un libretto al portatore. Il 29 settembre del 2003, quando la cassetta e il libretto vengono chiusi, Buzzi e la moglie aprono il conto corrente numero 02/0210/5506266 e il conto di deposito titoli numero 19/02011020122.



LE MOVIMENTAZIONI

All'apertura del libretto al portatore, il 13 agosto 2001, la signora Costantini deposita in contanti 400 milioni di vecchie lire. Il 16 novembre dello stesso anno, «data in cui - si annota - corrisponde anche una visita presso la cassetta di sicurezza da parte di Costantini» la signora preleva quattro milioni di lire in contanti. Un altro versamento, sempre cash, ma questa volta di 50 mila euro è del 16 giugno 2003. Il 29 settembre 2003 (anche in quell'occasione la signora Costantini - viene annotato - scende nel caveau della banca per aprire la cassetta di sicurezza) la moglie di Buzzi preleva 50.800 euro in contanti. Il 29 settembre 2003 sul conto cointestato Buzzi-Costantini vengono trasferiti 214,975 mila euro. Dal gennaio 2005 a novembre 2006, invece, con bonifici e assegni i soldi dal libretto la moglie di Buzzi trasferisce oltre 218 mila euro nel conto cointestato col marito. Tutti i rapporti bancari nella banca del Titano vengono chiusi nel 2006.



LE IPOTESI

La provenienza di quantitativi di denaro in contanti portati all'estero è tutt'altro che chiara. Sono due le ipotesi, la prima è che si trattasse di fondi neri, magari sottratti ai bilanci con false fatturazioni e che servissero per pagare tangenti. L'altra possibilità è che lo stesso Buzzi gestisse denaro altrui e che, per conto di terze persone portasse i soldi all'estero. È chiaro però che il business del re delle coop era giù in attivo 14 anni fa.



PRIMA DI ALEMANNO

Della gestione del Campidoglio prima dell'arrivo di Alemanno, Buzzi parla il 17 novembre 2013. È in macchina con la sua compagna, Alessandra Garrone, si lamenta di non avere abbastanza tempo da dedicare alla figlia: «Lo sai che forse a quei tempi c'avevo più tempo c'avevo meno cazzi, questo è il problema, non c'era Formula sociale ambiente, non c'era Eriches (due delle coop di Buzzi ndr)». E La Garrone: «Solo 29 giugno». Buzzi continua: «Niente non c'era niente… e quindi quali problemi c'avevamo? C'avevamo il vento a favore, c'era Rutelli, davvero tu ce pensi, c'avevamo Rutelli, la Depretis assessore, all'Ama stavamo ‘na favola stavamo». Alessandra Garrone scherza: «Va be, nel '95, quanto fatturava? nel '99, fatturava otto nove milioni delle vecchie lire... nel novantacinque quanto avrà fatturato, un po' di meno». Buzzi risponde: «due milioni». E la Garrone: «di euro... da due... a cinquantasei... de che stamo a parlà, stamo due a cinquantasei». Evidenziando, come sottolineano i carabinieri del Ros, che con Alemanno gli affari erano cresciuti in maniera esponenziale.



CINQUE ANNI ALL'OPPOSIZIONE

E' sempre Buzzi a ritornare indietro nel tempo: «La prima diversificazione la facciamo nel '96 con i rifiuti… e un pochino di pulizia con cinque persone, facevamo e mense addirittura, nel '96 incominciammo i rifiuti e non abbiamo più smesso… cominciammo il 29 giugno… pensa come a Palombara e Zagarolo insieme, poi nel '99 viene “Formula sociale”, “L'Apostrofo” e nel 2001 “Formula Ambiente”, nel 2003 Eriches, nel 2006... nel 2007 29 Giugno servizi e poi a questo ciaccoppi pure l'instabilità politica perché con Marino semo andati al Sindaco ostile». E la Garrone: « bhee certo se aveva vinto Alemanno eravamo più tranquilli». «Se aveva vinto Alemanno stavamo a cavallo», dice Buzzi. La donna conclude: «Vabbè, però sai questi cinque anni di opposizione hanno fatto in modo che la cooperativa si attestasse ancora di più a livello cittadino».