La Sapienza entra nel futuro con Spid: ecco
il codice unico per l'identificazione digitale

La Sapienza entra nel futuro con Spid: ecco il codice unico per l'identificazione digitale
di Lorena Loiacono
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Mercoledì 18 Maggio 2016, 09:50
Un'identità digitale in piena regola in cui raccogliere tutte le informazioni sugli esami e sulla carriera universitaria. E molto altro, da qui a breve.

Gli studenti della Sapienza entrano nel mondo di Spid e faranno da apripista in Italia. La prima università romana si lancia infatti nel progetto digitale, portando nel mondo di Spid 110mila ragazzi che d'ora i poi potranno usufruire delle credenziali per Infostud, il servizio online dell'ateneo. Le credenziali saranno attive dalla metà di giugno, in tempo anche per gli esami della sessione estiva. Ed è solo il punto di partenza. Il potere di Spid, infatti, sta proprio nel poter essere utilizzato in tutti i servizi della pubblica amministrazione dai ministeri al Comune di Roma, dal servizio sanitario nazionale all'anagrafe.

A presentare il progetto, ieri, è stato il Rettore Eugenio Gaudio: «L'ingresso della Sapienza nell'ambito del sistema pubblico di identità digitali rappresenta un motivo di grande soddisfazione per la nostra università. Il nostro è il primo tra gli atenei italiani che mette a disposizione dei propri studenti la più grande infrastruttura digitale realizzata dalla pubblica amministrazione, allo scopo di migliorare i servizi offerti alla comunità della Sapienza e di semplificare e rendere più trasparente il rapporto tra gli studenti e l'Ateneo».

Il servizio messo a disposizione degli studenti della Sapienza nasce da una convenzione firmata con l'Agenzia per l'Italia Digitale. «La partecipazione della Sapienza a Spid ha commentato con soddisfazione il ministro alla pubblica amministrazione Madia - ha un valore aggiunto: è il primo fornitore di servizi che ha un'utenza completamente giovanile, fatta da persone abituate all'uso delle tecnologie nella vita quotidiana. Gli studenti possono infatti giocare un ruolo straordinario per concretizzare la cittadinanza digitale, che è alla base della riforma della pubblica amministrazione». E allora parte dagli studenti della Sapienza la rivoluzione hitech.
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