Da Cola di Rienzo a San Lorenzo in Lucina,
i 'salotti' dei romani sono sporchi e disastrati

Pavimentazione disastrata a via Cola di Rienzo
Pavimentazione disastrata a via Cola di Rienzo
di Valentina Conti
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Martedì 8 Marzo 2016, 09:17
«Guardi qua, mi stavo ammazzando. Eppure sono mesi che nessuno fa niente». Ieri l’altro una signora sulla sessantina ha rischiato di andare al pronto soccorso per uno scivolone sui mattoni saltati di via Cola di Rienzo proprio davanti Zara Home. La settimana scorsa è toccato a una ragazza e a tre residenti perdere l’equilibrio su quei mattoni traballanti, rotti, dissestati, alcuni completamente staccati e vedersela brutta. Negli ultimi tempi i casi non si contano.

Farsi una passeggiata su entrambi i lati di una delle vie più eleganti di Roma, nel quartiere Prati, è diventato improponibile. Le lamentele sono all’ordine del quotidiano, al pari delle cadute con il rischio di rompersi l’osso del collo dietro l’angolo. «L’abbiamo segnalato anche al Municipio, ma sono ancora in questo stato», spiegano F. G. e L. B. che abitano in via Ottaviano. Il centro storico della città soffre dello stesso problema da altre parti. 

Anche il “salotto della Capitale”, piazza San Lorenzo in Lucina, recentemente ristrutturata, tra l’altro, versa nelle medesime condizioni. Con i larghi mattoni scheggiati, rotti, divelti, proprio come Leggo li aveva lasciati quando segnalò la questione lo scorso anno. 
Il copione si ripete attorno a piazza Cairoli, dove i residenti denunciano «mattoni che si muovono e dondolano da oltre tre anni, sono interamente staccati e fanno un rumore allucinante quando ci si cammina sopra: un pericolo, soprattutto, per anziani e bambini».

Non scherzano nemmeno le condizioni in cui sono ridotti alcuni tratti della pavimentazione di via del Corso e piazzale Flaminio, dove alcune mattonelle non ci sono più. In barba alla sicurezza dei pedoni, si replica all’Esquilino, da sotto i portici ad alcuni tratti di via Merulana, ma pure all’Eur, attorno al Colosseo Quadrato e su piazzale Konrad Adenauer.
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