Redditi dei ministri online: Guidi al top,
Boschi e Madia le più 'povere' -Leggi

Guidi, Boschi e Madia
Guidi, Boschi e Madia
di Claudio Marincola
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Sabato 7 Marzo 2015, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 15:41
ROMA - La crisi morde ma non li riguarda. Almeno così sembrerebbe leggendo le dichiarazione presentate nel 2014 ma relative ai redditi del 2013 pubblicate sul sito della Camera. Casta o non casta i nostri parlamentari continuano a passarsela egregiamente. Possiedono ville, immobili, fabbricati, terreni. Che non è reato, sia chiaro. Ma nel complesso il gruppo allargato che siede sui banchi di Montecitorio non corrisponde affatto alla fotografia in bianco e nero delle famiglie italiane.



Se gli italiani nel 2013 dichiaravano in media, secondo l'Istat, 19.750 euro, il reddito dei nostri onorevoli rimane infatti 4 volte superiore (80 mila). E stiamo parlando dei “poveri”, i peones. Un club al quale sono iscritte, forse ancora per poco, le ministre Maria Elena Boschi (94.448 mila, più azioni per 1.100 euro di Banca Etruria) e Marianna Madia (98.471).



I RICCHI

E i ricchi sfondati? Quelli non mancano mai. A parte Berlusconi, decaduto da senatore e quindi fuori classifica dopo vent'anni. Nel 2012 il Cav scese a quota 4,4 milioni. L'anno prima aveva fatto saltare il banco dichiarando un reddito di 35 milioni di euro. Ma i tempi, dicevamo, sono cambiati. Il leader incontrastato dei Paperoni ora è Antonio Angelucci, deputato di Forza Italia, editore di Libero e “re delle cliniche”: ha incassato 5,2 milioni di euro, 900 mila più dell'anno precedente. Mentre Alberto Bombassei, patron della Brembo, l'industria che produce tra l'altro i freni della Ferrari, dopo aver ceduto una quota della sua azienda, è ripartito di slancio: 2 milioni e 939 mila euro.



Per dire: la crisi non ha affatto scalfito il 740 dell'avvocato Gregorio Gitti, ex Popolari per l'Italia e ora Pd: 3,9696 milioni di euro il suo caché annuo. E neanche quello del deputato Yoram Gutgeld, guru economico di Renzi e imprenditore, che nell'arco di un anno ha raddoppiato il suo reddito mettendo insieme 3 milioni e 145 mila euro.

Il presidente del Senato Pietro Grasso, ex magistrato, vince per distacco la sfida delle Camere: 316 mila euro contro i 115 mila della presidente della Camera Laura Boldrini.



Beppe Grillo non è un parlamentare. Ma è tenuto comunque a rendere pubblici i suoi beni al sole per una norma inserita nella legge sul finanziamento ai partiti. Ebbene l'ex comico, che chiede il reddito di cittadinanza, denuncia un reddito di 147 mila e 531 euro. Al netto delle imposte fanno circa 90 mila euro, ergo 7.500 euro al mese. Il suo 740 elenca anche le proprietà: villa Corallina a Marina di Bibbona, un appartamento a Rimini, un altro a Megève, in Francia, e un altro a Lugano. Non se la passa male, insomma.

Per tutti gli eletti 5Stelle il reddito si aggira tra i 78 e gli 83 mila euro. Cifre al lordo delle indennità che tutti, nessuno escluso, i sopravvisuti alle epurazioni grilline versano al fondo per le piccole e medie imprese del cofondatore Casaleggio. Fa eccezione il senatore Andrea Cioffi, avvocato salernitano che ha dichiarato 181 mila euro. Non partiva da zero al contrario di molti suoi colleghi che prima di essere parlamentari erano senza lavoro.



«VENDO AZIONI»

Con la politica non ci si arricchisce, di rado però ci si impoverisce. Matteo Colannino (Pd) ha ceduto molte azioni che possedeva e ha venduto una delle sue due Bmw. Federica Guidi, vice presidente di Confindustria, figlia d'arte, imprenditrice e attuale ministro dello Sviluppo, con 278 mila euro è il ministro più ricco. Pier Carlo Padoan insegue con una retribuzione di 216 mila euro. Ma - precisano al Mef - quel reddito si riferisce allo stipendio di quando era segretario generale dell'Ocse. L'attuale retribuzione di Padoan da ministro dell'Economia è molto inferiore: 114 mila euro lordi. Se la cava alla grande Giulio Tremonti che ha dichiarato 3.355.000 milioni. L'ex ministro del Tesoro continua a condurre una vita senza sfarzi e a guidare la sua Land Rover del 2006. Così come sbarca sontuosamente il lunario, con un imponibile di 2,147 milioni di euro, Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi. L'ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con un imponibile di 669.815 euro è il più ricco dei senatori a vita. Mario Monti viaggia intorno ai 207 mila euro mentre la scienziata Elena Cattaneo ha dichiarato 98.436 euro. Dichiarazione dei redditi francese per l'archistar Renzo Piano (poco meno di 99.288 euro), mentre il premio Nobel per la Fisica Carlo Rubbia dichiara in Svizzera (avendo diretto il Cern) di 253.525 euro. Con 454 mila euro il senatore Karl Zeller, (Svp Per le autonomie) è il capogruppo che se la passa meglio.

Sono cifre ragguardevoli considerando l'idiosincrasia che gli italiani hanno da sempre per il fisco (siamo il Paese in cui i gioiellieri dichiarano mediamente meno di 18 mila euro l'anno). E i nostri parlamentari a quanto pare non spendono molto per le auto. Renato Brunetta, capogruppo azzurro, (216 mila euro) è un collezionista: in garage ha una Fiat 110 F immatricolata nel '69 e una Lada Vaz. Marco Causi (deputato Pd) una Fiat Brava del 1986. In confronto lo scooter di Beppe Grillo, una Mercedes classe A del 2002, è poco meno di una fuoriserie.