Lombardia, il referendum per l'autonomia non sarà
accorpato alle amministrative. Ira di Maroni

Niente election day. A giugno si voterà solo per le amministrative. Per il referendum per una maggiore autonomia alla Lombardia si dovrà invece attendere l'autunno.Ieri era infatti l'ultimo giorno per poter procedere all'accorpamento tra le due consultazioni - con doppia votazione il 19 giugno in occasione dei ballottaggi delle Comunali ma il necessario nulla osta da Roma, tanto atteso dal governatore Roberto Maroni, non è arrivato.

E l'ex leader leghista non l'ha presa bene: «Una decisione assurda, imposta da Renzi e dal suo partito. Renzi vergogna!» ha sbottato prima su Facebook, con annessa accusa al governo di far sprecare ai contribuenti lombardi 20 milioni di euro per il doppio appuntamento alle urne. Ma poi, incassato il colpo, ha alzato la posta. L'idea del governatore è quella di votare in autunno assieme a Veneto e Liguria in un'unica «grande battaglia per l'autonomia e la liberazione fiscale», ma non in un giorno qualunque: «Chiederemo nuovamente un election day, nello stesso giorno del referendum costituzionale», appuntamento cruciale per il governo, «voglio vedere come Renzi potrà dire di no».

Quasi una sfida al premier insomma, sulla quale il Pd lombardo ironizza. «È solo una sceneggiata, Maroni sa benissimo che l'abbinamento del referendum con le Comunali non si può fare» ha commentato il segretario regionale Alfieri. E ancora: «La verità è che un referendum così inutile e costoso non vuole farlo nemmeno lui e sta solo cercando di scaricare la colpa su Renzi». E critiche al governatore sono arrivate anche dal M5S: «Sappiamo tutti che Renzi e il Pd sono allergici alle consultazioni referendarie, ma Maroni sta usando il referendum sull'autonomia come una banderuola ha sostenuto Dario Violi - se è così deciso fissi una data certa e la smetta di prendere in giro i lombardi con propaganda di bassa lega sull'autonomia che promette da vent'anni e non raggiunge mai».