Il Dalai Lama cittadino onorario di Milano, ira e proteste della comunità cinese

Il Dalai Lama cittadino onorario di Milano, ira e proteste della comunità cinese
di Elisa Straini
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Mercoledì 19 Ottobre 2016, 09:29
«L'attribuzione della cittadinanza onoraria al Dalai Lama è un'iniziativa che riteniamo sbagliata e che offende decine di migliaia di cittadini cino-milanesi». 

La comunità cinese prende posizione netta contro l'iniziativa del Comune che consegnerà le chiavi della città al XIV Dalai Lama Tenzin Gyatso, da domani impegnato per tre giorni a Milano con una serie di incontri. E ancor più duro - e grave per le ripercussioni annunciate - è il messaggio ufficiale che l'ambasciata della Repubblica popolare cinese ha affidato ieri a una nota. «Il quattordicesimo Dalai Lama - viene sottolineato - non è una figura puramente religiosa, ma è un politico in esilio che da anni si presenta in veste religiosa nello svolgimento delle attività separatiste contro la Cina».

Per questo, la decisione del xonsiglio comunale di conferirgli la cittadinanza «ha ferito gravemente i sentimenti del popolo cinese». Nero su bianco viene poi scritto che «tutto ciò ha un impatto negativo sui rapporti bilaterali e sulle cooperazioni tra le regioni dei due Paesi» e che «la Cina, con i suoi rappresentanti istituzionali esprime forte rimostranza e ferma opposizione». Non è servito quindi il basso profilo che il sindaco Giuseppe Sala, consapevole della delicatezza della questione, ha cercato di mantenere sulla vicenda. La decisione di conferire al Dalai Lama la cittadinanza onoraria era stata approvata dal Consiglio comunale precedente, su proposta della Lega.

Sala che fino a ieri si diceva fiducioso del fatto che non ci sarebbero state ripercussioni nei rapporti con la comunità cinese lo incontrerà probabilmente in aeroporto e non a Palazzo Marino, mentre la cittadinanza gli sarà consegnata dal presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè agli Arcimboldi dove domani il Dalai Lama sarà prima impegnato in un incontro con gli studenti. Fuori dal teatro è annunciata la protesta della comunità cinese.